Torna “Trenta Ore per la Vita” e continua la collaborazione con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla centrata sul sostegno alle mamme con sclerosi multipla e ai loro bambini. “Una mamma con sclerosi multipla va sostenuta” è lo slogan della campagna che mira ad estendere a ottanta città italiane la rete di protezione e di assistenza rivolta alle mamme con sclerosi multipla sole. Rete attualmente già attiva in cinquanta città italiane.
Torna “Trenta Ore per la Vita” e continua la collaborazione con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) centrata sul sostegno alle mamme con sclerosi multipla e ai loro bambini. “Una mamma con sclerosi multipla va sostenuta” è lo slogan della campagna che mira a consolidare ed estendere l’obiettivo raggiunto nell’edizione 2019 della manifestazione: una rete di protezione e di assistenza operativa in cinquanta città italiane, dove una équipe, composta da psicologi, consulenti legali, volontari e operatori/trici professionali garantisce un aiuto concreto e personalizzato alle mamme con sclerosi multipla sole, lì dove la rete dei servizi sociali e sanitari è carente. L’obiettivo del 2020 è quello di estendere la rete a ottanta città italiane.
Al momento, infatti, sono tantissimi i casi di donne con sclerosi multipla presi in carico dalle sezioni dell’Associazione su tutto il territorio nazionale. A tal proposito è la stessa AISM a fornire qualche dato: «Si stima che tra il 2019 e il 2020 siano state gestite solo dalla linea di supporto online dedicata alle donne con sclerosi multipla, 648 richieste da parte di donne sotto i quarant’anni. L’aiuto principale sul quale possono contare le donne con sclerosi multipla è, normalmente, quello offerto dai loro familiari conviventi: compagni, figli, fratelli e genitori che rappresentano nel 71,6% dei casi il solo supporto sul quale fare affidamento. Ma, anche quando ciò è possibile, l’aiuto familiare in molti casi non è sufficiente. E nei casi più difficili, a volte, si assiste all’abbandono da parte dei familiari delle persone malate.»
In questo quadro anche la pandemia ha avuto il suo peso. «Negli ultimi mesi, inoltre, a causa dell’emergenza Coronavirus, la situazione per le mamme con sclerosi multipla e i loro bambini è andata ad aggravarsi», spiegano dall’associazione, segnalando le numerose richieste di supporto psicologico online pervenute durante il lockdown.
«Un altro tema da non sottovalutare è quello della violenza domestica di cui sempre più spesso sono vittime le donne con sclerosi multipla – precisano ancora dall’Associazione – Nella primavera del 2019, molte donne e mamme con sclerosi multipla hanno segnalato all’AISM, grazie ad un questionario della ricerca VERA (acronimo di “Violence, Emergence, Recognition and Awareness”, promossa dalla FISH [Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, N.d.R.], di esserne vittime. Questo evidenzia un problema ancora sommerso, ma molto preoccupante.»
«I bambini sono i primi a risentire della malattia della mamma – ha dichiarato Lorella Cuccarini, testimonial della campagna e socia fondatrice di “Trenta Ore per la Vita” – sviluppando stati di disagio talvolta gravi che, a loro volta, richiederebbero un sostegno che la mamma, da sola, non può dare. Grazie al progetto di Trenta Ore per la Vita, tutti insieme potremo migliorare la loro vita e quella dei loro figli in ottanta città italiane».
La campagna 2020 di “Trenta Ore per la Vita”, è ospitata dal 1 al 15 novembre da Sky e La7, e dal 9 al 15 novembre dalle reti RAI. Chi vuole contribuire può farlo attraverso il numero solidale 45580. (S.L.)
Per approfondire:
Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM)
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità: diritti sessuali e riproduttivi”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento il 4 Novembre 2020 da Simona