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“Dopo di Noi” in Toscana, presentati gli esiti di un’indagine

«Attualmente in Toscana la rete del “Dopo di noi” tocca 137 luoghi di cui 44 tra laboratori e centri diurni e 93 abitazioni, e coinvolge 1.329 persone per ognuna delle quali è stato definito un progetto di vita personalizzato»: sono alcuni dei dati che emergono da “La rete del Dopo di Noi. Istituzioni e comunità a sostegno del modello toscano – 2025”, un rapporto di ricerca presentato nei giorni scorsi a Firenze.

La copertina del rapporto “La rete del Dopo di Noi. Istituzioni e comunità a sostegno del modello toscano – 2025”.

La rete del Dopo di Noi. Istituzioni e comunità a sostegno del modello toscano – 2025”, è questo il titolo del rapporto di ricerca presentato, a Firenze, lo scorso 26 settembre. Un lavoro realizzato congiuntamente dalla Regione Toscana, dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e dall’Osservatorio Sociale Regionale allo scopo offrire una descrizione d’insieme sull’evoluzione delle pratiche, dei partenariati tra Servizi e Terzo settore e degli interventi realizzati sul tema “Dopo di Noi” sul territorio regionale. Con tale espressione di intendono quei percorsi che mirano a favorire l’autonomia, il benessere e la piena inclusione sociale delle persone con disabilità con necessità di sostegno elevato, molto elevato e intensivo, mediante interventi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare e di supporto alla domiciliarità. A livello nazionale il tema trova una base giuridica nella Legge 112/2016, rubricata Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, mentre a livello regionale è stata disciplinata la possibilità di realizzare progetti presentati dalle Società della Salute, Zone Distretto, Comuni e Aziende USL, in co-progettazione con le associazioni e le fondazioni che operano a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. (si veda la Delibera della Giunta Regionale 753/2017).

Il rapporto è liberamente scaricabile a questo link, mentre le slide predisposte per la presentazione sono disponibili a quest’altro link. In specifico la ricerca è stata realizzata con l’impiego di tecniche d’indagine qualitative finalizzate a ricostruire la filiera di attori, pratiche e modelli organizzativi che concretizzano il modello toscano di “Dopo di Noi”. Il rapporto è articolato in 9 capitoli nei quali sono presentati il disegno della ricerca; la risposta ai bisogni delle persone con disabilità e delle famiglie; la mappatura delle risorse presenti nei territori; gli elementi di integrazione sociosanitaria e amministrazione condivisa; i percorsi di accrescimento delle autonomie e autodeterminazione delle persone disabili coinvolte; la sostenibilità del “Dopo di Noi” nella comunità; un bilancio sui principali impatti prodotti dal “Dopo di Noi” in Toscana; i cambiamenti che queste progettualità hanno prodotto a livello di percezione della disabilità; il contribuito che questo tipo di esperienze può apportare al nuovo modello di welfare.

Qualche dato: «Attualmente in Toscana la rete del “Dopo di noi” tocca 137 luoghi di cui 44 tra laboratori e centri diurni e 93 abitazioni, e coinvolge 1.329 persone per ognuna delle quali è stato definito un progetto di vita personalizzato. Su queste attività e sugli spazi in cui vengono realizzate dal 2018 a oggi la Regione ha investito complessivamente oltre 45 milioni di euro», è scritto sul portale Toscana Accessibile. (S.L.)

 

Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2025 da Simona