Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 146 del 27 febbraio 2012, Vita Indipendente: approvazione dell’ “Atto di indirizzo per la predisposizione dei progetti di Vita Indipendente attivati mediante l’assunzione di assistente/i personale/i”. Avvio della Fase a regime.
LA GIUNTA REGIONALE
Visto il Piano Sanitario Regionale 2008/2010 approvato con Delibera del Consiglio regionale n. 53 del 16 luglio 2008 che al punto 5.6.2.3 prevede il “completamento e verifica della sperimentazione nella Vita Indipendente progettandone una regolamentazione specifica”;
Visto il Piano Integrato Sociale Regionale PISR 2007-2010 approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 113 del 31 ottobre 2007 che prevede, tra gli interventi di settore, al punto 7.8.2 in particolare di sostenere l’indipendenza delle persone con disabilità grave, sulla base della sperimentazione di progetti di Vita Indipendente, in situazione di autonomia di vita o di convivenza familiare o comunitaria;
Visto il comma 1 dell’art. 133 della L.R. 27 dicembre 2011 n. 66 che proroga piani e programmiregionali attuativi del programma regionale di sviluppo (PRS) 2006-2010 fino all’entrata in vigore dei piani e programmi attuativi delle strategie di intervento e degli indirizzi per le politiche regionali individuati dal PRS 2011-2015;
Visto che con la Delibera della G.R.T. n. 977 del 6.10.2003 è stato approvato il “Progetto Speciale Disabilità” che individuava una specifica azione denominata “Sperimentazione del progetto Vita Indipendente” prevedendo l’attivazione di una prima sperimentazione dei progetti di Vita Indipendente;
Visto che con Deliberazione della G.R.T. n. 794 del 02/08/2004 venivano approvate le “linee guida per il progetto di sperimentazione dell’assistenza personale finalizzata alla vita indipendente e autodeterminata”;
Considerato che successivamente con le delibere della G.R.T. n. 937/2006, n. 625/2007, n. 254/2008 e n. 279/2009 si è provveduto a dare continuità ai progetti di Vita Indipendente;
Visto che con delibera G.R.T. n. 923 del 19/10/2009 si è definitivamente conclusa la fase di passaggio dalla sperimentazione alla messa a regime del servizio di Vita Indipendente e che l’ARS (Agenzia Regionale di Sanità) ha fornito le valutazioni sugli esiti della sperimentazione e ha dato indicazioni sullo sviluppo del servizio;
Visto l’art. 1 comma 3, lettera c) della L.R. n. 66/2008 che “favorisce percorsi assistenziali che realizzano la vita indipendente e la domiciliarità”, per dare risposte nell’area della disabilità su tutto il territorio regionale;
Visto che la D.G.R.T. n. 1166 del 14 dicembre 2009 ha approvato le “Linee guida per la predisposizione dei progetti di Vita Indipendente” in attuazione delle quali, ognuna delle 34 zonedistretto della Toscana, ha provveduto ad attivare la Fase Pilota, emettendo Avvisi pubblici con l’indicazione delle modalità e dei tempi di attuazione a favore degli aventi diritto, per la presentazione delle domande di contributo per i progetti di Vita Indipendente;
Preso atto che, dopo la chiusura degli Avvisi di cui sopra, in ogni zona-distretto della Toscana, le Unità di Valutazione Multidisciplinari territoriali (U.V.M.) di cui all’art. 11 della L.R. n. 66/2008, opportunamente integrate dalle figure professionali necessarie, hanno valutato, sulla base delle indicazioni contenute nelle Linee-guida di cui alla D.G.R.T. n. 1166/2009, i progetti di Vita Indipendente redigendo per ognuna delle 34 zone-distretto del territorio le relative graduatorie di coloro che sono risultati idonei;
Dato che con decreto dirigenziale n. 5700 del 26 novembre 2010, è stata costituita la Cabina di
Pilotaggio, prevista dalle Linee guida di cui sopra, per monitorare e valutare l’andamento della Fase Pilota della progettualità di Vita Indipendente;
Atteso che il monitoraggio e la valutazione della Fase Pilota hanno dato esito positivo e considerato necessario garantire continuità dei progetti di Vita Indipendente fino all’espletamento di tutte le procedure necessarie al passaggio a regime;
Ritenuto, pertanto, opportuno passare alla Fase a Regime di Vita Indipendente, attraverso l’approvazione dell’ “Atto di indirizzo per la predisposizione dei progetti di vita indipendente attivati mediante l’assunzione di assistente/i personale/i” di cui all’allegato A), parte integrante e sostanziale del presente atto, che individua i soggetti destinatari e fornisce indicazioni per la predisposizione dei progetti di Vita Indipendente;
Considerato che saranno le U.V.M., Unità di Valutazione Multidisciplinari, con il supporto delle figure professionali competenti ad accertarsi che siano presenti le condizioni per Vita Indipendente, a valutare ed approvare il progetto assistenziale personalizzato (PAP) ai sensi della L.R. n. 66/2008, con specifica attenzione al conseguimento degli obiettivi di “Vita Indipendente”, facendo riferimento ai contenuti dell’ Atto di indirizzo di cui allegato A) del presente atto, salvo verifiche ed eventuali integrazioni future ritenute opportune ed utili ai fini di una semplificazione ed appropriata gestione delle progettualità a livello territoriale, considerando anche eventuali necessità formative;
Considerato opportuno demandare al dirigente del settore competente all’interno della Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, sia l’individuazione di un apposito gruppo di lavoro per il monitoraggio dell’avvio della fase a regime oltre al controllo della stessa, sia l’approvazione della modulistica per i progetti di Vita Indipendente;
Ritenuto, altresì, opportuno destinare, per i progetti di Vita Indipendente, la somma di euro 5.200.000,00 (cinquemilioniduecentomila/00) da prenotarsi sul capitolo 23026 (a valere sulla prenotazione n. 1 assunta con DCR n. 113 del 31/10/2007) dando atto che:
– è in corso di predisposizione apposita variazione di bilancio in via amministrativa per storno delle risorse al pertinente capitolo 23059;
– l’assunzione dei relativi impegni di spesa è subordinata alla esecutività della sopracitata variazione di bilancio;
Vista la L.R. n. 67 del 27/12/2011 “Bilancio di Previsione per l’anno finanziario 2012 e Bilancio Pluriennale 2012/2014”;
Vista la D.G.R.T. n. 2 del 9/01/2012 con la quale la Giunta regionale ha approvato il bilancio gestionale 2012 e pluriennale 2012/2014;
A VOTI UNAMINI
DELIBERA
1. di approvare l’ “Atto di indirizzo per la predisposizione dei progetti di vita indipendente attivati mediante l’assunzione di assistente/i personale/i” di cui all’allegato A), parte integrante e sostanziale del presente atto, per l’attivazione della fase a regime;
2. di destinare, per i progetti di Vita Indipendente, la somma di euro 5.200.000,00
(cinquemilioniduecentomila/00) da prenotarsi sul capitolo 23026 (a valere sulla prenotazione n. 1 assunta con DCR n. 113 del 31/10/2007) dando atto che:
– è in corso di predisposizione apposita variazione di bilancio in via amministrativa per storno delle risorse al pertinente capitolo 23059;
– l’assunzione dei relativi impegni di spesa è subordinata alla esecutività della sopraccitata variazione di bilancio;
3. di trasmettere il presente atto alle Aziende Usl della Toscana ed alle Società della Salute;
4. di demandare al dirigente del settore competente all’interno della Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, sia l’individuazione di un apposito gruppo di lavoro per il monitoraggio dell’avvio della fase a regime oltre al controllo della stessa, sia l’approvazione della modulistica per i progetti di Vita Indipendente;
5. di impegnare le zone distretto, a comunicare al Settore regionale competente, gli estremi degli atti approvati e delle azioni intraprese per l’attivazione della fase a regime di Vita Indipendente, entro 15 giorni dalla pubblicazione del presente atto.
Il presente atto è pubblicato integralmente sul BURT ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera f) della L.R. 23/2007 e sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta Regionale ai sensi dell’art. 18 comma 2, lett.c) della medesima legge Regionale 23/2007.
SEGRETERIA DELLA GIUNTA
IL DIRETTORE GENERALE
ANTONIO DAVIDE BARRETTA
Il Dirigente Responsabile
LORENZO ROTI
Il Direttore Generale
EDOARDO MICHELE MAJNO
Allegato A)
Atto di indirizzo per la predisposizione dei progetti di “Vita Indipendente attivati mediante l’assunzione di assistente/i personale/i”
I principi di questo documento si ispirano all’articolo 19 “Vita indipendente e inclusione nella società” della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità alle quali si riconosce il diritto di vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone per favorirne l’integrazione e la partecipazione. Le persone con disabilità devono poter scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza, dove e con chi vivere; devono avere accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e di inserirvisi impedendo l’isolamento e la segregazione.
Finalità ed obiettivi
Per “Vita Indipendente” si intende la possibilità, per una persona adulta con disabilità grave, di autodeterminarsi e di poter vivere come chiunque avendo la capacità di prendere decisioni riguardanti la propria vita e di svolgere attività di propria scelta. Ciò che differenzia l’intervento di Vita Indipendente da altre azioni più di carattere assistenziale, si concretizza soprattutto nella modificazione del ruolo svolto dalla persona con disabilità che abbandona la posizione di “oggetto di cura” per diventare “soggetto attivo” che si autodetermina.
Questo obiettivo presuppone l’esistenza di un progetto globale di vita, con il quale, alla persona con disabilità, viene assicurata la possibilità di determinare, anche in collaborazione con il sistema dei servizi e sulla base della valutazione dell’U.V.M. (Unità di Valutazione Multidisciplinare) il livello di prestazioni assistenziali di cui necessita, i tempi, le modalità attuative (che possono prevedere varie tipologie di intervento, sia disgiuntamente che in connessione tra loro), la scelta degli assistenti personali e la gestione del relativo rapporto contrattuale.
Questo è l’elemento caratterizzante dei percorsi di vita indipendente ed una modalità innovativa nel sistema dei servizi socio-assistenziali: la persona con disabilità sceglie e assume direttamente, con regolari rapporti di lavoro, il/i proprio/i assistente/i, ne concorda direttamente mansioni, orari e retribuzione e ne rendiconta, secondo quanto indicato dal presente allegato, la spesa sostenuta a questo titolo. Appare evidente, quindi, come anche il reperimento e la preparazione dei propri assistenti personali, diventino elementi fondamentali al fine di concretizzare un vero progetto di Vita Indipendente.
Tipologia di interventi
Fra gli interventi individuati nella legge n. 104/1992 il presente atto d’indirizzo fa riferimento specificatamente all’art. 39, comma 2, lettera L-ter che legittima la Regione “… a disciplinare, allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici, le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia“, (lettera aggiunta dall’art.1 della legge n. 162 del 21/05/1998).
A tal fine l’U.V.M., sulla base della progettualità presentata dal disabile ed in collaborazione con quest’ultimo, definisce il((progetto assistenziale personalizzato (PAP) ai sensi della L.R. n. 66/2008, con specifica attenzione al conseguimento di obiettivi di “Vita Indipendente”, parità di opportunità ed integrazione sociale.
Le azioni previste nel PAP sono indirizzate nei seguenti ambiti:
• cura della persona: alzarsi, lavarsi, vestirsi, mangiare, ecc.;
• assistenza personale: nelle attività domestiche, sul lavoro, per lo studio, ecc.;
• interventi per l’accessibilità e la mobilità: spostamenti, commissioni, uscite, ecc.;
La quantificazione dell’ammontare di ore e del finanziamento del progetto è frutto di un confronto fra l’interessato e l’U.V.M. in cui si terrà conto anche delle risorse complessive trasferite annualmente dalla Regione Toscana.
Le attività previste fanno riferimento tutte ad interventi centrati sulla persona con disabilità per favorirne la domiciliarità. Non rientrano in tale ambito di finanziamento, gli interventi gestiti in strutture di accoglienza residenziale o semiresidenziale e tutte le prestazioni sanitarie assicurate dai LEA.
Può essere fatta eccezione per la permanenza in una struttura residenziale per brevi periodi (massimo 1 mese).
Destinatari
I destinatari del progetto Vita Indipendente sono esclusivamente le persone disabili con capacità di esprimere direttamente, o attraverso un amministratore di sostegno, la propria volontà, di età compresa fra 18 ed i 65 anni, in possesso della certificazione di gravità ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge n. 104/92, che intendono realizzare il proprio progetto di vita individuale attraverso la conduzione delle principali attività quotidiane compreso l’esercizio delle responsabilità genitoriali nei confronti di figli a carico, e/o attività lavorative in essere o in progetto, e/o attività scolastico-formative finalizzate a configurazioni lavorative.
Allo scadere dei termini di età previsti, le persone inserite nel progetto di Vita Indipendente potranno essere mantenute, previa valutazione da parte della UVM competente, nel progetto di Vita Indipendente.
Documentazione necessaria
Il progetto di Vita Indipendente, predisposto su apposito modulo, dovrà essere presentato nei luoghi e con le modalità previste dai singoli avvisi pubblici emanati dall’ente gestore, corredato da:
1. attestazione di handicap (art. 3, comma 3, L. n. 104/1992), accompagnata da un’ adeguata ed aggiornata documentazione sanitaria;
2. progetto personalizzato con precisazione delle richieste/proposte, della tempistica, delle possibili tipologie di intervento, della descrizione e quantificazione delle necessità, dei relativi costi e dichiarazione di assunzione di responsabilità;
3. dichiarazione, da parte del richiedente, della piena autonomia nella individuazione degli Assistenti Personali con i quali contrarrà un rapporto di lavoro regolare;
4. presentazione del reddito personale con riferimento alla situazione economica del solo assistito desumibile dalla dichiarazione dei redditi: reddito Unico o CUD (in termini di conoscenza della situazione o della condizione abitativa).
La U.V.M, con il supporto delle figure professionali competenti, valuta tutti gli interventi già in atto (socio-sanitari e sociali), accerta che siano presenti le condizioni di Vita Indipendente e definisce le istanze da soddisfare tenendo conto dei criteri di valutazione indicati nella specifica modulistica appositamente predisposta, convertendo, ove necessario, anche gli interventi già in atto e recuperandone le relative risorse impiegate.
Contributo mensile
In relazione agli obiettivi del progetto individuale annuale, viene concesso un contributo con cadenza mensile compreso tra un minimo di € 800,00 ed un massimo di € 1.800,00.
Si specifica che l’erogazione del contributo mensile decorre dalla data di assunzione dell’assistente/i personale/i dietro presentazione del relativo contratto di lavoro.
Invito a presentare progetti
Il soggetto gestore delle risorse assegnate, individua in base al presente atto d’indirizzo, l’ufficio competente presso il quale presentare le domande per l’attivazione di un progetto di Vita Indipendente.
Valutazione dei progetti
La U.V.M., integrata dalle figure professionali coinvolte nella valutazione progettuale, valuta i Progetti presentati attenendosi ai seguenti criteri:
• GRAVITÀ funzionale, intesa come limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento delle funzioni della vita quotidiana e di tutte quelle azioni che la persona con disabilità non può svolgere direttamente;
• TIPOLOGIA DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI VITA INDIPENDENTE (percorsi di studio e/o lavorativi e/o carichi familiari e/o attività di rilevanza sociale, azioni comuni di vita quotidiana);
• MINORI RISORSE ASSISTENZIALI: è opportuno tenere in considerazione eventuali rinunce da parte dell’interessato a servizi in atto;
• CONDIZIONE FAMILIARE, ABITATIVA ed AMBIENTALE.
In base ai criteri di valutazione e delle risorse assegnate ed erogate, ogni UVM attiverà i progetti ritenuti congrui.
Le persone che hanno presentato un progetto di Vita Indipendente e non si considerano soddisfatte delle decisioni della U.V.M., potranno presentare richiesta di approfondimento alla stessa U.V.M., alla quale seguirà una risposta conclusiva entro 30 giorni, previo confronto con l’interessato. Il finanziamento del progetto, inoltre, potrà essere, in riferimento a modifiche sostanziali e certificate delle condizioni personali o di salute dell’interessato, se le risorse dedicate lo consentono, rimodulato e rivisto periodicamente dalla U.V.M, al fine di valutarne l’efficacia e l’appropriatezza rispetto all’intervento avviato.
Le Amministrazioni Comunali possono integrare, con risorse proprie, la copertura finanziaria per la realizzazione dei progetti individuali.
L’intervento con assistente/i personale/i
L’interessato sceglie autonomamente i propri assistenti personali ed è tenuto a regolarizzarne il rapporto in modo formale, nel rispetto della normativa vigente.
Per l’individuazione dell’assistente personale la persona con disabilità può ricorrere a:
– personale privato, con regolare rapporto di lavoro, scelto da lei stessa;
– personale di cooperative sociali o di associazioni accreditate/convenzionate con l’Azienda USL o con l’Amministrazione Comunale, con il quale la persona intrattiene un rapporto contrattuale diretto.
Non è previsto assumere parenti e/o affini, entro il terzo grado, nel ruolo di assistente/i personale/i.
La titolarità e la responsabilità nella scelta e nella gestione del rapporto di lavoro è esclusivamente del richiedente. A suo carico sono anche gli oneri assicurativi e previdenziali riguardanti gli assistenti impiegati che devono essere coperti dall’importo riconosciuto.
La persona con disabilità deve essere consapevole che l’assunzione di assistenti personali, in forma privata e diretta, comporta un suo impegno nel ruolo di datore di lavoro, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono e che, l’erogazione del finanziamento, avverrà solo a seguito della regolarizzazione della tipologia contrattuale di lavoro prescelta.
Rendiconto
Sono riconosciute come rimborsabili esclusivamente le spese per l’assistente/i personale/i. La rendicontazione delle spese di assistenza va presentata dalla persona con disabilità e/o dall’amministratore di sostegno.
Dell’importo riconosciuto, escluso il 10% per il quale è consentita l’autodichiarazione, andrà presentata una rendicontazione trimestrale dei versamenti contributivi e previdenziali previsti dall’assunzione dell’assistente personale, senza l’aggiunta in copia degli estremi giustificativi di spesa probanti che, tuttavia, dovranno essere conservati a casa a disposizione di eventuali controlli a carico del personale individuato.
Dato il rischio elevato, per i soggetti ai quali si riconosce il contributo, di incorrere in situazioni impreviste legate al loro stato di salute, dall’importo riconosciuto -oltre al 10% di cui sopra- è anche consentito in modo facoltativo, di avvalersi dell’utilizzo dei vouchers di cui e secondo le modalità della circolare INPS n. 44 del 24 marzo 2009, al di fuori del regolare contratto di assunzione del proprio/i assistente/i personale/i.
I vouchers potranno essere utilizzati per la regolarizzazione di prestazioni occasionali di tipo accessorio solo fino al raggiungimento complessivo massimo di € 5.000 netti annui per il committente, corrispondenti ad € 6.660 lordi e dovranno rientrare nelle modalità di rendicontazione di cui al presente paragrafo.
Revoca del progetto e del finanziamento
Gli enti gestori sono tenuti a contestare, per iscritto, alla persona interessata, eventuali inadempienze, assegnando un termine per la loro giustificazione.
Le inadempienze che possono determinare la revoca del finanziamento del progetto sono:
• destinazione delle risorse economiche a scopi diversi da quelli definiti nel presente atto di indirizzo;
• inadempienze agli obblighi assunti con gli Enti gestori;
• documentazione di spesa non pertinente;
• mancato rispetto degli obblighi contrattuali nei riguardi dell’assistente/i personale/i;
• mancato rispetto di quanto previsto a livello progettuale.
Fonte: “Volere volare. Vita indipendente delle persone con disabilità”, a cura di Simona Lancioni, Peccioli, Informare un’h, 2012
Ultimo aggiornamento: marzo 2012
Torna all’indice del volume “Volere volare“.
Ultimo aggiornamento il 24 Aprile 2013 da Simona