«Sicuramente sono stati fatti passi avanti rispetto al riconoscimento dell’importanza di vedere la disabilità in tutti i molteplici aspetti che la compongono, e andando oltre l’idea delle persone con disabilità come destinatari di cure, assistenza e protezione da parte della società»: partirà da questo assunto di base il 3° Convegno Internazionale “Sono adulto. Disabilità diritto alla scelta e progetto di vita”, promosso dal Centro Studi Erickson, che si terrà in modalità online il 21 e il 22 maggio, con la partecipazione di numerosi autorevoli esperti del settore.*
«A vent’anni dall’approvazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dell’ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute e a quindici dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, si sta affermando sempre più una concezione di disabilità che va oltre il deficit, che vede cioè la disabilità come una condizione di salute all’interno di un ambiente, non solo fisico, sfavorevole. È un nuovo paradigma in cui la persona con disabilità viene riconosciuta in quanto cittadino, con tutti i diritti che lo status di cittadino comporta. Questo non significa ovviamente negare la disabilità – che equivarrebbe a negare anche i bisogni di assistenza e tutela – ma salvaguardare una visione capacitante e non solo assistenzialistica»: lo scrivono dal Centro Studi Erickson, presentando il 3° Convegno Internazionale Sono adulto. Disabilità diritto alla scelta e progetto di vita, che si terrà in modalità online venerdì 22 e sabato 22 maggio.
«Anche se non siamo ancora arrivati alla piena affermazione di questo tipo di approccio – aggiungono da Erickson -, sicuramente sono stati fatti passi avanti rispetto al riconoscimento dell’importanza di vedere la disabilità in tutti i molteplici aspetti che la compongono, e andando oltre l’idea delle persone con disabilità come destinatari di cure, assistenza e protezione da parte della società. Con questo convegno vogliamo quindi attuare un passaggio in questo senso, superando la rappresentazione che porta a considerare le persone con disabilità come degli “eterni ragazzi”, e promuovendo e valorizzando invece il loro riconoscimento come persone con diritti e doveri, che possono vivere una vita autonoma e indipendente».
Le due giornate del convegno Sono adulto si concentreranno pertanto su vari temi: dalla pianificazione di progetti di vita indipendente, all’equilibrio tra protezione e supporto della libertà di scelta; dalle sfide che è necessario affrontare per la promozione di una piena cittadinanza e inclusione, al il valore e all’utilità della self advocacy (“autorappresentanza”), con gli strumenti di aiuto alla partecipazione; dal diritto all’affettività e alla sessualità, alla la promozione di buone prassi educative in questo contesto.
Nello specifico verrà anche posta particolare attenzione a come l’emergenza Covid abbia portato a ripensare alcune attività e al rischio di isolamento delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Così Andrea Canevaro, docente emerito dell’Università di Bologna e componente del gruppo di lavoro che ha dato vita al convegno, a proposito dello sviluppo dell’autonomia e dell’indipendenza delle persone con disabilità: «La parola “accompagnare” non avrebbe senso se non ci fossero dei luoghi da cui partire e dove sperare di arrivare. E in questo cammino, l’educatore – la figura deputata ad accompagnare la persona con disabilità nello sviluppo del proprio progetto di vita – ha un ruolo complesso: non è facile stabilire quando l’aiuto diventa sostituirsi all’altro e, quindi, impedimento al suo sviluppo».
«Questo convegno abbatte uno stereotipo – dichiara dal canto suo Iacopo Melio, giornalista, scrittore, politico e attivista per i diritti umani e civili, che parteciperà all’evento intervenendo su Disabilità e cittadinanza: fabbricare parole per attivare un cambiamento sociale -: le persone con disabilità sono persone, e così le dobbiamo trattare per abbattere barriere che non sono solo architettoniche, ma anche sociali e culturali. Pensiamo ad esempio al Ministro della Disabilità e della Famiglia: si è arrivati a mettere le persone con disabilità in uno stesso recinto, in una stessa categoria, invece di responsabilizzare tutti gli altri Ministri a fare il loro lavoro in maniera inclusiva».
Come detto, il convegno è frutto del lavoro di un gruppo di esperti coordinato dal settore Ricerca & Sviluppo Erickson, vale a dire, oltre al già citato Andrea Canevaro (Università di Bologna), Patrizia Ceccarani (Lega del Filo d’Oro), Fabio Comunello (Fattoria Sociale Conca d’Oro), Anna Contardi (AIPD-Associazione Italiana Persone Down), Fabio Ferrucci (Università del Molise), Fabio Folgheraiter (Università Cattolica di Milano), Diego Giacometti (ATSM-Centro Franca Martini), Dario Ianes (Libera Università di Bolzano), Cecilia Marchisio (Università di Torino), Giovanni Merlo (LEDHA-Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Maria Turati (Università Cattolica di Milano). (Stefano Borgato)
A questo link è disponibile il programma completo del convegno, insieme a ogni altro approfondimento. Per ulteriori informazioni: Claudia Tanzi (claudia.tanzi@erickson.it); Lisa Oldani (lisa.oldani@erickson.it).
* Il presente testo è già stato pubblicato su Superando.it, il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Vedi anche:
Salvatore Nocera, Progetto individuale, vita adulta e disabilità, «Superando.it», 12 maggio 2021.
Ultimo aggiornamento il 19 Maggio 2021 da Simona