Menu Chiudi

Commissione UE sui tagli agli aiuti dell’USA: «l’UE non può colmare il vuoto lasciato da altri»

«L’Unione Europea non può colmare il buco nel finanziamento agli aiuti umanitari internazionali lasciato dallo smantellamento dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), incluso quello relativo all’Ucraina», lo ha dichiarato un portavoce della Commissione dell’Unione Europea, rispondendo all’appello rivolto alla Commissione stessa da diverse organizzazioni europee di «finanziare urgentemente le organizzazioni per le persone con disabilità colpite dai tagli agli aiuti degli Stati Uniti».

La bandiera dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) smantellata dal nuovo presidente degli Stati Uniti.

Giusto ieri avevamo rilanciato l’accorato appello rivolto alla Commissione dell’Unione Europea dal Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) e dall’Associazione Europea dei Fornitori di Servizi per le Persone con Disabilità (EASPD), a cui hanno aderito anche altre quattro organizzazioni: «L’Unione Europea deve finanziare urgentemente le organizzazioni per le persone con disabilità colpite dai tagli agli aiuti degli Stati Uniti», ed in particolare quelle dell’Europa orientale e del Caucaso meridionale, le aree maggiormente colpite da queste politiche (se ne legga a questo link).

Oggi la testata «Euronews», con una nota a firma di Marta Iraola Iribarren, pubblica le dichiarazioni di un portavoce della Commissione: «l’UE non può colmare il vuoto lasciato da altri», evidenziando come le difficoltà riguardino molti progetti per persone con disabilità in Ucraina ed in altre regioni d’Europa.

Ieri (11 febbraio) la Commissione Europea ha ammesso che «l’Unione Europea non può colmare il buco nel finanziamento agli aiuti umanitari internazionali lasciato dallo smantellamento dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), incluso quello relativo all’Ucraina», riferisce Iribarren.

La decisione deli Stati Uniti di bloccare i finanziamenti agli aiuti esteri ha portato le organizzazioni non governative (ONG) che sostengono le persone con disabilità nei Balcani e nell’Europa orientale a interrompere le loro attività. Tali organizzazioni sono quelle che hanno lanciato l’appello all’Unione Europea.

Tuttavia, il portavoce ha avvertito che «la portata e la complessità degli attuali bisogni globali richiede una risposta congiunta» e che «tutti i membri della comunità internazionale devono assumersi le proprie responsabilità», dal momento che l’Unione Europea non è in grado di colmare questa lacuna da sola.

Dal giorno del suo inserimento, avvenuto lo scorso 20 gennaio, il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha temporaneamente congelato tutta l’assistenza all’estero e licenziato centinaia di dipendenti dell’USAID. Fondata nel 1961 dal presidente John Fitzgerald Kennedy, in questi anni l’Agenzia federale ha contribuito in modo decisivo al miglioramento delle condizioni di vita e alla salute di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, ed a promuovere i diritti umani e la democrazia in particolare nei Paesi più poveri. A tal proposito segnaliamo il seguente approfondimento: Le conseguenze dello smantellamento di USAID in giro per il mondo («il Post», 10 febbraio 2025).

Intervenendo sulla questione Gunta Anča, vicepresidente del Forum Europeo sulla Disabilità, aveva dichiarato: «Questo caos mette a repentaglio la vita delle persone con disabilità nell’Europa orientale e nel Caucaso meridionale». Mentre Thomas Bignal, segretario generale dell’Associazione Europea dei Fornitori di Servizi per le Persone con Disabilità, aveva rilevato come le conseguenze di questi tagli vadano «ben oltre il semplice “finanziamento dei progetti”. Essi hanno un forte impatto sulla capacità operativa di queste organizzazioni della società civile di fornire un sostegno essenziale anche a medio e lungo termine. Si rompe il sistema di sostegno stesso». (S.L.)

 

Vedi anche:

L’UE deve finanziare urgentemente le organizzazioni per i disabili colpite dai tagli agli aiuti statunitensi, «Informare un’h», 11 febbraio 2025.

 

Ultimo aggiornamento il 12 Febbraio 2025 da Simona