“Chiese a porte aperte” è un progetto volto a rendere fruibili le chiese delle aree rurali del Piemonte e della Valle d’Aosta. Esso prevede l’impiego di un’applicazione innovativa che consente di entrare in autonomia in questi luoghi di culto e di utilizzare supporti informativi studiati anche per persone con disabilità cognitive e con disabilità sensoriali. Al momento l’iniziativa coinvolge 30 siti, ma presto se ne aggiungeranno altri 12.
“Chiese a porte aperte” è un progetto volto a rendere fruibili le chiese delle aree rurali del Piemonte e della Valle d’Aosta. Esso prevede l’impiego di un’applicazione innovativa che consente di entrare in autonomia in questi luoghi di culto e di utilizzare supporti informativi studiati per persone con disabilità cognitive e con disabilità sensoriali. L’iniziativa è stata intrapresa dalla Consulta per i beni culturali ed ecclesiastici del Piemonte e dalla Valle d’Aosta assieme alla Fondazione CRT- Cassa di risparmio di Torino, e stata realizzata con il sostegno della Regione Piemonte e il cofinanziamento dei proprietari degli edifici (parrocchie e Comuni). Si tratta di un progetto che per il momento coinvolge 30 siti, ai quali se ne aggiungeranno altri 12 il prossimo autunno, che consente di visitare chiese e cappelle che si trovano tra le piste da sci della Val di Susa, anche a 1400 metri di altezza.
L’app “Chiese a porte aperte” è facilmente reperibile, si può scaricare da Apple Store per i dispositivi iOS e da Google Play per i dispositivi Android. Nel portale “Città e cattedrali” della Consulta per i beni culturali ed ecclesiastici del Piemonte e dalla Valle d’Aosta sono già disponibili dettagliate istruzioni ed un tutorial per supportare gli/le utenti nel suo utilizzo. Attraverso l’applicazione è possibile prenotare una visita e generare un biglietto elettronico gratuito. Per poter accedere alla chiesa o alla cappella sarà quindi sufficiente inquadrare il QR code.
Intervistato dal magazine «Vita», Roberto Canu, responsabile del progetto, ha spiegato che l’iniziativa è nata «per sostenere tutte quelle comunità che vogliono prendersi cura del proprio patrimonio culturale, ma non hanno abbastanza flusso turistico perché ci possa essere una persona sempre presente per l’apertura delle chiese». Il servizio offerto non si limita a consentire l’accesso all’interno della struttura, infatti all’interno della stessa è possibile trovare una guida in tre lingue supportata da luci direzionali. Racconta Canu: «In ogni luogo c’è un io diverso che racconta; dove negli affreschi è rappresentato il committente, per esempio, può essere lui che parla in prima persona, oppure può farlo uno dei personaggi della scena».
Il desiderio di raggiungere il maggior numero di persone possibile ha portato ad introdurre degli accorgimenti di accessibilità per persone con disabilità cognitive e con disabilità sensoriali. È lo stesso responsabile a spiegare come il progetto si sia ampliato diventando “Chiese a porte aperte for all” con l’aggiunta di pannelli visivo-tattili e di riproduzioni su piccola scala delle strutture religiose per i ciechi – ma utilizzabili da tutti e tutte –, nonché di una guida in Lingua dei segni anch’essa supportata dalle luci direzionali. È inoltre in lavorazione un supporto informativo in comunicazione aumentativa alternativa. «Purtroppo molte cappelle si trovano lungo sentieri non sempre praticabili per chi ha difficoltà motorie, – prosegue Canu – ma la nostra intenzione è fare tutto quello che è in nostro potere perché le chiese possano accogliere chi le vuole visitare». (Simona Lancioni)
Ultimo aggiornamento il 22 Agosto 2022 da Simona