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C’è chi sceglie da che parte stare!

del Coordinamento PERSONE*

Le violenze in tre strutture residenziali per persone con disabilità a Cuneo; la sentenza di primo grado per i maltrattamenti in una struttura gestita dalla Fondazione Stella Maris nel pisano; le dimissioni del vicepresidente della Consulta per la disabilità del Comune di Milano; il conflitto di interessi che si riscontra nell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità: sono questi i fatti di cronaca che inducono il Coordinamento PERSONE a chiedere, ancora una volta, un Piano per la deistituzionalizzazione delle persone con disabilità.

L’immagine mostra una finestra di dialogo di errore generica di un sistema operativo, con il messaggio “Please contact support” (Si prega di contattare il supporto).

«Ventuno persone indagate e diciassette misure cautelari tra carcere, arresti domiciliari e divieti di avvicinamento: è il bilancio del nuovo filone dell’inchiesta sulla cooperativa sociale Per Mano, che gestiva tre strutture per persone con gravi disabilità psichiche e disturbi dello spettro autistico», a Cuneo (si veda: Barbara Morra, Imbottiti di sedativi “così stanno tranquilli”, tutti gli orrori del centro per ragazzi autistici, «La Stampa», 6 novembre 2025).

«Le contestazioni comprendono maltrattamenti, sequestro di persona, tentata violenza privata, omissioni di atti d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e responsabilità amministrativa dell’ente».
«ospiti legati ai letti o costretti in stanze d’isolamento, cibo somministrato in modo inadeguato o insufficiente, cure trascurate e un uso improprio di farmaci sedativi» (Barbara Morra, Disabili picchiati, insultati, legati al letto: i terribili sospetti sulle strutture sequestrate, «La Stampa», 6 novembre 2025).

L’altro ieri [il 4 novembre 2025, N.d.R.], a Pisa, la sentenza di primo grado per il caso analogo della struttura gestita dalla Fondazione Stella Maris. Condannati dieci operatori. Assolti i dirigenti. Le sentenze non si commentano, ma quella domanda «davvero potevano non sapere?» rimane e fa male o schifo, vedete voi. (si veda: Riccardo Del Lungo, Maltrattamenti alla Stella Maris: 10 operatori condannati, assolti i vertici, «PisaToday», 4 novembre 2025).

Ancora, un paio di giorni fa [il 4 novembre 2025, N.d.R.], il vicepresidente della Consulta per la disabilità del Comune di Milano si è dimesso con queste parole: «Nel corso di questi due anni circa, ho visto tra i membri della Consulta giochi di potere, accordi sottobanco, scambi di favori e documenti contrari al regolamento comunale sui ruoli del presidente e vice presidente della Consulta, tutto finalizzato non al bene delle persone con disabilità, ma alla tutela di piccoli interessi personali o di rendita associativa» (si veda: Renato La Cara, Si dimette il vicepresidente dalla Consulta per le disabilità di Milano Nicoletti: “Giochi di potere per guadagnare visibilità”, «il Fatto Quotidiano», 4 novembre 2025).

Un plauso a Fortunato Nicoletti per la scelta e per le motivazioni addotte e una domanda a tutti i suoi (ex) colleghi: non avete nulla da dire?

Istituzionalizzazione, violenza e interessi economici: questo si chiama SISTEMA.

Un sistema di potere che ha come unico obiettivo il mantenimento di se stesso. Davanti al “dio profitto”, le persone, la loro dignità e i loro diritti, passano in secondo, terzo o quarto piano. Tutto questo deve finire.

Dal Comune di Milano all’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità: “Fuori le volpi dal pollaio!” (si veda: “Fuori le volpi dal pollaio!”, una campagna sui conflitti di interesse presenti nell’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità, «Informare un’h», 26 marzo 2025).

Esprimere solidarietà alle famiglie serve solo a mettere a tacere le coscienze. Abbiamo bisogno, invece, di una mobilitazione imponente. Serve chiamare le cose col loro nome, serve un impegno serio e totalmente privo di qualsiasi interesse che non sia quello dei diritti delle persone con disabilità.

Il Coordinamento PERSONE, che sta raccogliendo un numero sempre più alto di adesioni, prosegue la sua battaglia per la piena de-istituzionalizzazione dei percorsi di vita delle persone con disabilità.

Lo Stato, in tutte le sue articolazioni, non può più sottrarsi alla responsabilità di fronte a questo scempio. Vale altrettanto per le associazioni che dovrebbero rappresentare i diritti delle persone con disabilità

Il Piano per la deistituzionalizzazione deve cominciare, oggi.

La soglia della sopportabilità è stata superata. Da troppo tempo.

 

Per maggiori informazioni: personecoordnazionale@gmail.com

 

PERSONE – Coordinamento Nazionale Contro la Discriminazione delle Persone con Disabilità

 

Nota: il Centro Informare un’h è impegnato nel rivendicare la promozione della deistituzionalizzazione e lo stop all’istituzionalizzazione. Temi su cui si è avviato un confronto pubblico. In calce alla pagina Riforma della disabilità: eliminiamo la possibilità di istituzionalizzare le persone (in aggiornamento) sono segnalati i contributi che di volta in volta si stanno susseguendo. 

 

Ultimo aggiornamento il 7 Novembre 2025 da Simona