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Appello del Patto per il sostegno ai caregiver familiari e la piena attuazione della Legge 33/2023

Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza richiama l’attenzione sulla necessità di riconoscere e sostenere i caregiver familiari, chiedendo un’urgente e piena attuazione della Legge 33/2023. Per il network che raggruppa oltre 60 organizzazioni è fondamentale offrire ai/alle caregiver familiari riconoscimento, accompagnamento e supporti strutturali coerenti con i bisogni della persona assistita.

“Nuovi esercizi di equilibrismo domestico”, illustrazione di Lisandro Rota.

Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza richiama l’attenzione sulla necessità di riconoscere e sostenere i caregiver familiari, ovvero coloro che assistono quotidianamente un familiare non autosufficiente, chiedendo un’urgente e piena attuazione della Legge 33/2023 [rubricata “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”, N.d.R.], una riforma moderna e completa del sistema di assistenza agli anziani non autosufficienti, che include il riconoscimento del ruolo dei caregiver familiari.

«In Italia sono quasi 8 milioni le persone – familiari o amici – che forniscono cura a persone care disabili o non autosufficienti. Di queste, 2,3 milioni lo fanno per oltre 20 ore settimanali, e due terzi non vivono nemmeno nella stessa abitazione. Un universo spesso non conosciuto dai servizi e poco ascoltato nei suoi bisogni, eppure essenziale per garantire l’assistenza quotidiana a circa 4 milioni di persone non autosufficienti, con un carico di cura che ha un costo altissimo: problemi di salute, perdita del lavoro, isolamento sociale, impoverimento. Il caregiver spesso si chiude in sé stesso, in una condizione insostenibile per l’intera società», sottolinea il network che raggruppa oltre 60 organizzazioni.

Per questo, secondo il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, è fondamentale offrire riconoscimento, accompagnamento e supporti strutturali coerenti con i bisogni della persona assistita. E ancora, servono interventi e servizi mirati alla prevenzione del burnout, attraverso informazione, formazione, sostegno psicologico, attività di sollievo e strumenti per la conciliazione con studio e lavoro.

«In tale ottica – spiega il Patto – si esprime la legislazione di molteplici Regioni che, a partire dalla Legge Regionale 2/2014 della Regione Emilia-Romagna, hanno riconosciuto e valorizzato il ruolo del caregiver familiare. Dal momento della diagnosi di non autosufficienza deve attivarsi un sistema di servizi capace di leggere i bisogni sia di chi riceve sia di chi presta cura. Il caregiver è una componente imprescindibile di un sistema di cura a lungo termine, una risorsa preziosa da tutelare, valorizzare e sostenere anche nel mantenimento di un equilibrio tra la cura e le proprie esigenze di vita».

«Un sistema di cura a lungo termine, che coniughi assistenza domiciliare, semi-residenzialità e residenzialità di qualità, passa necessariamente anche dal sostegno ai caregiver familiari. In tale ottica, è fondamentale dare attuazione alla Legge di riforma sulla non autosufficienza (Legge 33/2023)», precisa il Patto.

«Ad oggi – conclude – sono 12 le Regioni italiane che hanno approvato una normativa sul sostegno ai caregiver familiari. Ma senza un quadro normativo nazionale restano interventi incompleti e parzialmente efficaci. In Parlamento sono depositate numerose proposte di legge sul riconoscimento del ruolo dei caregiver: è il momento di approvare una legge organica nazionale». (Ufficio stampa: Giuseppe Manzo, Caterina Danese e Tommaso Bisagno)

 

Per maggiori informazioni: segreteria@pattononautosufficienza.it

 

Vedi anche:

Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza.

 

Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Simona