Non può certamente considerarsi un fulmine a ciel sereno la decisione dell’Associazione Differenza Donna di aderire al “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea”, ma la persecuzione di un percorso ben avviato. Un percorso al quale possiamo guardare come esempio di buona prassi nel contrasto alla violenza nei confronti delle donne con disabilità.
L’Associazione Differenza Donna è un’organizzazione non governativa impegnata da decenni nel contrasto alla violenza di genere, che gestisce diversi centri antiviolenza. Una caratteristica che la accomuna a molte altre associazioni aventi lo stesso obiettivo. Ciò che invece la rende se non unica, certamente rara, nel panorama italiano, è l’impegno nel contrasto alla violenza nei confronti delle donne con disabilità. Non una semplice adesione ideale, l’associazione negli anni ha ascoltato, supportato e accolto numerose donne con disabilità diverse vittime di violenza; ha promosso un progetto specifico sul tema, i risultati del quale sono stati esposti in occasione del convegno “Ferite dimenticate: prospettive di genere sulla violenza sociale” (tenutosi il 21 giugno 2016, del quale, a suo tempo, abbiamo riferito); ha inserito nei percorsi di formazione appositi moduli che trattano delle particolari forme di violenza che riguardano le donne con disabilità; interviene nei tavoli di lavoro sulla violenza di genere sottoponendo la per lo più ignorata questione della disabilità; è impegnata nel contrasto della sterilizzazione forzata, un fenomeno che, purtroppo, riguarda ancora molte persone con disabilità, anche in Europa. Per tutti questi motivi non può certamente considerarsi un fulmine a ciel sereno la decisione dell’Associazione di aderire al “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea”, ma la persecuzione di un percorso ben avviato. Un percorso al quale possiamo guardare come esempio di buona prassi nel contrasto alla violenza nei confronti delle donne con disabilità.
Simona Lancioni
Responsabile del centro Informare un’h di Peccioli (PI)
Estremi della pubblicazione:
Forum Europeo sulla Disabilità, Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea. Uno strumento per attivisti e politici, adottato a Budapest il 28-29 maggio 2011 dall’Assemblea Generale del Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) in seguito ad una proposta del Comitato delle Donne dell’EDF, approvato dalla Lobby Europea delle Donne, revisione realizzata alla luce della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con Disabilità, versione in lingua italiana approvata dal Forum Europeo sulla Disabilità, traduzione a cura di Simona Lancioni e Mara Ruele, Peccioli (PI), Informare un’h, 2017, p. 70, in formato pdf.
Per approfondire:
Sito dell’Associazione Differenza Donna
Le ferite dimenticate delle donne con disabilità, a cura di Simona Lancioni, «Informare un’h», 19 novembre 2016.
Simona Lancioni,Come e perché ratificare il Secondo Manifesto europeo sui diritti delle Donne e Ragazze con Disabilità, «Informare un’h», 27 novembre 2017.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Tutto sul Secondo Manifesto europeo sui diritti delle Donne e Ragazze con Disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento: 12 marzo 2018
Ultimo aggiornamento il 12 Marzo 2018 da Simona