Lo scorso 17 giugno sono stati inaugurati ad Empoli (Firenze) il condominio solidale Freedom e la Smart Home. Il condominio solidale, la cui gestione è stata affidata al raggruppamento Freedom Condividere l’abitare, costituisce il primo progetto di sperimentazione pubblica di cohousing sociale in Toscana, mentre la Smart Home, dotata di un sistema di domotica avanzata a supporto dell’autonomia delle persone con disabilità, è stata concessa all’Associazione Vorrei Prendere il Treno.
Lo scorso 17 giugno sono stati inaugurati ad Empoli (Firenze) il condominio solidale Freedom e la Smart Home. Il condominio solidale, la cui gestione è stata affidata al raggruppamento Freedom Condividere l’abitare (del quale, a suo tempo, ci siamo già occupati), costituisce il primo progetto di sperimentazione pubblica di cohousing sociale in Toscana, mentre la Smart Home, dotata di un sistema di domotica avanzata a supporto dell’autonomia delle persone con disabilità, è stata concessa all’Associazione Vorrei Prendere il Treno.
Entrambi gli interventi si inquadrano nell’àmbito del progetto di rigenerazione urbana denominato HOPE (Home of People and Equality – Casa delle persone e dell’uguaglianza), avviato dall’Amministrazione nel 2016 ed ancora in corso di attuazione. Il progetto HOPE interessa gli spazi aperti di un importante settore del centro storico e alcuni edifici strategici di proprietà comunale, tra cui l’immobile posto piazza XXIV Luglio, nel centro storico di Empoli, già utilizzato come SerT, oggi convertito in polo socio-sanitario e assistenziale realizzando al piano terra una Casa della comunità (che verrà inaugurata nelle prossime settimane), e ai due piani superiori il condominio solidale che ospita anche la Smart Home. «La sfida è stata quella di creare nuove forme di assistenzialità, residenzialità e socialità urbana, in grado di riportare dentro il perimetro del centro storico una serie di funzioni pubbliche così da favorire la promozione e l’inclusione sociale in linea con le strategie di sviluppo urbano sostenibile, promosse dalla Regione Toscana con i Progetti di Innovazione Urbana», si legge nel sito del Comune. Il condominio solidale si compone di quattordici appartamenti complessivi, dieci dei quali gestiti dall’ATI Freedom, uno, quello che ospita la Smart Home, concesso all’Associazione Vorrei Prendere il Treno, ed i rimanenti tre gestiti dalla Società della Salute Empolese Valdelsa. Il progetto, spiegano ancora dall’Amministrazione, «nasce per dare risposta alle criticità abitative sia delle categorie deboli consolidate, in particolare gli anziani soli, sia di quelle a rischio di nuove forme di fragilità e povertà, principalmente temporanea, quali giovani coppie, donne vittime di violenza, madri con figli, padri separati, potenziando al tempo stesso l’integrazione culturale».
Due gli elementi innovativi del progetto. Infatti, da un lato Freedom si propone come la prima esperienza di coprogettazione che prevede la realizzazione di un cohousing in un immobile pubblico la cui gestione è affidata ad un soggetto del privato sociale. Mentre dall’altro lato, è riuscito a coniugare il processo di rigenerazione urbana, con la rigenerazione delle relazioni umane tra i/le residenti e tra essi/e e la città. «La composizione architettonica della palazzina posta in piazza XXIV luglio con la compresenza di alloggi privati – dai mono ai trilocali – e di spazi comuni è pensata in effetti per favorire una dimensione relazionale positiva tra gli abitanti, che da semplici residenti di uno stesso condominio possono divenire una comunità collaborante – argomentano ancora dal Comune –. Una comunità capace non solo di pensare e gestire attività e servizi per il benessere e il buon abitare dentro Freedom, ma anche di creare occasioni di riqualificazione e rivitalizzazione del contesto urbano di prossimità».
La Smart Home, come accennato, consiste in un appartamento dotato di un sistema domotico finalizzato a promuovere l’autonomia delle persone con disabilità. Si tratta di un locale di 73 mq posto al primo piano dell’edificio in piazza XXIV Luglio n. 1, raggiungibile attraverso una rampa d’accesso all’edificio ed uno spazioso ascensore. Esso si compone di un soggiorno-cucina, un bagno e due camere. Le funzioni domotiche predisposte nell’appartamento possono essere comandate e regolate tramite un’applicazione installata sul cellulare, gestibile sia con comandi vocali che digitali. Tra queste vi è la possibilità di accendere le luci, aprire le finestre, chiedere soccorso e tante altre. Tutti gli spazi sono stati progettati e arredati per consentire la massima autonomia, la massima accessibilità e il massimo comfort alle persone con disabilità che li utilizzeranno. La proposta della sua realizzazione venne avanzata da Iacopo Melio, allora presidente dell’Associazione Vorrei Prendere il Treno, il cui progetto è stato cofinanziato dalla Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il protocollo finalizzato alla realizzazione di un luogo dove sperimentare la vita indipendente per le persone con disabilità venne sottoscritto nel gennaio 2020, e coinvolse il CRA della Regione Toscana (Centro Regionale per l’Accessibilità), la Società della Salute e la ASL Toscana Centro, mentre il Comune di Empoli ha messo a disposizione il locale ristrutturato nell’àmbito del progetto HOPE. Le persone con disabilità motoria o sensoriale interessate possono cimentarsi in un’esperienza di autonomia per un periodo di tempo concordato con l’Associazione.
Per informazioni: freedom.empoli@gmail.com
Vedi anche:
Freedom, un progetto di abitare condiviso e collaborativo in Toscana, «Informare un’h», 5 maggio 2022.
Ultimo aggiornamento il 21 Giugno 2023 da Simona