Avviso chiusura servizi e sede
La sede del centro Informare un’h rimarrà chiusa fino a data da destinarsi, in conseguenza delle ultime disposizioni normative nazionali emanate per contrastare la diffusione del COVID-19.
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Il centro Informare un’h
Coronavirus, le risposte governative alle domande delle persone con disabilità
L’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato sul proprio sito le risposte alle domande più frequenti (FAQ) sulle misure per le persone con disabilità in relazione al Coronavirus. La pagina dedicata sarà costantemente aggiornata segnalando eventuali nuovi provvedimenti emanati. Di seguito le FAQ aggiornate al 10 marzo 2020.
Torneranno anche gli abbracci
Il coronavirus non ha lo stesso effetto su tutte le persone, alcune rischiano di più, e la loro esposizione al rischio dipende anche dalla nostra condotta.
A Carrara un incontro per dare voce alla donna con disabilità
Si intitola “Dare voce alla donna. La doppia discriminazione” l’incontro organizzato dalla Consulta Provinciale delle persone con Disabilità, previsto a Carrara per il prossimo 20 marzo. All’evento sarà presente, tra le altre persone, anche l’onorevole Lisa Noja, prima firmataria di una delle quattro mozioni in tema di contrasto alla discriminazione multipla delle donne con disabilità approvate dalla Camera dei Deputati il 15 ottobre 2019.
Emergenza coronavirus: chiediamo un’attenzione specifica per la disabilità
«Le persone con disabilità, e più in generale tutte quelle che presentano un quadro clinico precario, sono maggiormente esposte sia ai rischi sanitari derivanti dall’epidemia di coronavirus, sia alle ricadute sociali che da quella derivano. A queste persone va riservata una maggiore e specifica attenzione»: lo hanno scritto le Federazioni FISH e FAND all’Ufficio per la Promozione dei Diritti delle Persone con Disabilità, presso la Presidenza del Consiglio, chiedendo interventi urgenti, dedicati in particolare alla scuola, al lavoro e ai centri diurni e residenziali.
Disabilità, “Moriremo non di coronavirus, ma di abbandono istituzionale”
La denuncia di Sara Bonanno, mamma e unica caregiver del figlio Simone, disabile gravissimo: “L’assistenza domiciliare continua, ma solo in teoria: gli operatori sono nel panico e gli infermieri, a partita Iva, possono decidere di stare a casa. Io e Simone senza assistenza resistiamo due giorni. Meglio la sedazione profonda che morire così male”.
Coronavirus, noi caregiver siamo sfinite e questa volta non sappiamo cosa farcene dei grazie
È stato detto moltissimo sulla condizione dei disabili e specialmente di chi vive una condizione di grave disabilità. Vorrei soffermarmi su una lente di quotidiana realtà e dare luce ad alcuni aspetti che, seppure secondari, fanno la differenza dei vivere quotidiani. Ad alcuni di noi questo immane sacrifico dell’#iorestoacasa fa sorridere. Queste norme così restrittive sono la quotidianità di moltissime famiglie da anni e per decenni. Nessuno si è mai consumato per dedicare canzoni, raccomandazioni e fare plausi al valore civile. E quando noi siamo in chiusi in casa per decenni facciamo anche un interesse sociale comune, perché svolgiamo ruoli che altrimenti sarebbero un costo ulteriore per la sanità su persone con patologie spesso gravi.
Body Count, la disabilità nella narrazione sul Coronavirus
Ogni film catastrofista, ogni romanzo di guerra, ogni graphic novel su futuri distopici è per me occasione d’esercizio immaginifico sulla mia morte. Se sei stata una bambina con disabilità e poi una ragazza con disabilità per diventare infine una donna sempre con disabilità, allora sei cresciuta con la richiesta di rimanere razionale. Nelle esercitazioni d’evacuazione ti insegnano a stare al tuo posto, a non intralciare la fuga degli altri e ad attendere che i soccorritori vengano a salvarti. Sull’aereo starai sempre dal lato del finestrino così che le persone accanto a te possano fuggire senza doverti scavalcare. Poi arriva il CoronaVirus…
Il virus ci rende più invisibili ma la quarantena non è uguale per tutti
In quel dolente e freddo bollettino diramato ogni pomeriggio alle 18 dalla Protezione Civile sul Coronavirus (COVID-19), la conta dei morti giornalieri, accanto ai nuovi contagiati e ai guariti, ci provoca uno sgomento poi mitigato dal fatto che si tratta quasi sempre di persone con patologie pregresse. Ma in questa categoria oltre agli anziani rientrano le persone sottoposte a cure oncologiche e le persone con disabilità.
ANMIL presenta uno studio sulle differenze di genere tra lavoro e infortuni al femminile
In occasione della Giornata internazionale della Donna 2020, l’ANMIL (Associazione fra Lavoratori Mutilati ed Invalidi del lavoro) ha pubblicato lo studio “Lavoro e infortuni al femminile: le differenze di genere”. Lo studio approfondisce il tema del “gender gap” (“divario di genere”) per sottolineare la disuguaglianza tra la condizione della donna e quella dell’uomo in ambito economico, lavorativo, politico e per la loro tutela, aspetti che diventano ancor più critici in presenza di lutti o di familiari con disabilità.
Longevità e salute: quanti anni vivremo senza patologie o disabilità?
L’aspettativa di vita degli italiani è fra le più lunghe del mondo e, secondo l’OCSE è maggiore soltanto in Giappone, Svizzera e Spagna. Questo numero però ci dice poco sulla qualità di quegli anni, almeno dal punto di vista della salute. Quanti sono poi vissuti davvero liberi da gravi malattie o disabilità? Un indicatore dell’agenzia europea di statistica cerca di misurare esattamente questo, per provare a valutare la qualità della vita delle persone oltre che la loro longevità.
Il sostegno ai tempi del Coronavirus: tre consigli per includere anche a distanza
Dario Ianes traccia le linee di azione per gli insegnanti di sostegno, in tempi di didattica a distanza. «Non possiamo dire che gli alunni con un PEI siano dimenticati dalla scuola, ma certo è più difficile», dice. Ecco allora tre cose da fare con gli insegnanti curricolari, i compagni, le famiglie. Cose fattibili per tutti, che possono migliorare l’inclusione anche senza avere la prossimità delle relazioni.
Gli ausili e le tecnologie che migliorano la vita delle persone sordocieche
È Giuseppe Fornaro, referente nazionale per gli Ausili e le Tecnologie dell’UICI, a presentare ai Lettori una serie di ausili e nuove tecnologie, tutti sistemi e strumenti che consentono di comunicare con le persone sordocieche – ma non solo – ognuno dei quali tiene conto del grado di difficoltà visiva e uditiva delle persone stesse, cercando di promuoverne al meglio anche la più piccola capacità residua.
L’estetica della disabilità svelata nell’arte
L’identità del disabile è cambiata con il trascorrere del tempo: da uomo mandato sulla terra come punizione degli dei a giullare nelle corti Rinascimentali, da malato incurabile nell’800 sino ad arrivare a un passato per noi non tanto lontano ovvero durante il periodo nazista, quando i disabili erano etichettati come persone che “non meritavano di vivere”: insomma, vissuti atavicamente come uno stigma della e dalla società senza capire che in fondo lo stigma era la società stessa, composta da persone “inabili al pensiero” e vittime di loro stesse, dei loro retaggi (anti)culturali e di ignoranti stereotipi. In qualche modo l’arte ha contribuito a restituire dignità alle persone che ne erano state private.
Il centro Informare un’h promuove la lettura, l’adozione e l’applicazione di questo importante strumento, ed invita caldamente tutte e tutti a contribuire alla sua divulgazione:
Forum Europeo sulla Disabilità, Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea. Uno strumento per attivisti e politici, adottato a Budapest il 28-29 maggio 2011 dall’Assemblea Generale del Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) in seguito ad una proposta del Comitato delle Donne dell’EDF, approvato dalla Lobby Europea delle Donne, revisione realizzata alla luce della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con Disabilità, versione in lingua italiana approvata dal Forum Europeo sulla Disabilità, traduzione a cura di Simona Lancioni e Mara Ruele, Peccioli (PI), Informare un’h, 2017, p. 70, in formato pdf.
Esso è disponibile che in versione facile da leggere (qui la presentazione), e nella versione in comunicazione aumentativa alternativa – CAA (qui la presentazione).
Un cordiale saluto e buona lettura
Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (PI)
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Ultimo aggiornamento il 12 Marzo 2020 da Simona