La disabilità nelle Linee guida per il soccorso alle donne vittime di violenza
A fine gennaio sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le “Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza”. Diversi passaggi dimostrano che, nella redazione delle stesse, il tema della disabilità è stato considerato, ma alcune significative lacune mettono in luce come, pur con la buona volontà di soccorrere, assistere ed accogliere le donne con disabilità vittime di violenza, manca ancora una visione d’insieme di tutto ciò che occorre predisporre per rispondere adeguatamente a ciascuna di esse.
I segni contro la violenza alle donne
Si intitola così la pregevole ed importante iniziativa lanciata da DiRe Donne in rete contro la violenza nell’ambito della campagna europea “Step up!”. Essa consiste in un filmato, realizzato nella Lingua Italiana dei Segni (LIS), con due messaggi forti: dire basta alla violenza contro le donne (anche quelle disabili), e porre il tema della comunicazione accessibile alle donne sorde nei percorsi antiviolenza.
COMIP, l’associazione dei figli di genitori con un disturbo mentale
Appena nata, COMIP (Children of mentally ill parents), è la prima associazione italiana creata da e per i figli di genitori con disturbo psichico allo scopo di dar loro voce e supporto, uscire dall’invisibilità, fare rete, nonché promuovere e favorire la prevenzione nella salute mentale e la lotta allo stigma.
Illegittimo chiedere di dare fondo ai risparmi per le spese di assistenza
In una Delibera del Comune di Milano – analoga a quella di numerosi altri Comuni della Lombardia – si chiede alle persone con disabilità e ai loro familiari di “consumare” i propri risparmi, prima che l’Ente Locale intervenga con l’erogazione di servizi sociali e sociosanitari. Ora il TAR di Milano ha stabilito l’illegittimità di quel provvedimento, accogliendo un ricorso presentato dall’amministratore di sostegno di una giovane con disabilità, azione supportata dalla Federazione LEDHA e dall’ANFFAS di Milano.
Il dopo di noi è finalmente iniziato
La Lombardia è la prima regione in cui sono stati valutati e approvati i progetti di vita legati alla legge 112/2016: presentate 1.628 domande. Se c’è rete, la legge riesce a incrociare bisogni dei cittadini e investimenti privati: «a Pavia 15 persone con disabilità andranno a vivere in tre appartamenti, tutti e tre messi a disposizione dalle famiglie», afferma Marco Bollani.
Caregiver in Italia. Chi sono, quanti sono, cosa fanno
Il caregiver è colui che si prende cura, a titolo non professionale e gratuito, di una persona cara affetta da malattia cronica, disabile o con un qualsiasi altro bisogno di assistenza a lungo termine. In questa definizione sono inclusi anziani, soggetti colpiti da disturbi psichici o malattie neurodegenerative. Queste categorie talvolta si intrecciano, comportando situazioni di ancor più difficile gestione. L’articolo racconta chi sono, quanti sono e cosa fanno i caregiver in Italia, per concludere con le leggi e i servizi che li riguardano.
Sono mogli e figlie a dare assistenza ai malati di Parkinson
Impegnate a tempo pieno a scapito di vita, lavoro e salute. Le attività di assistenza ai malati di Parkinson ricadono soprattutto su caregiver donne.
Disabili over65, quel passaggio (doloroso) nelle residenze per anziani
Cosa accade (e perché) quando una persona disabile compie 65 anni? Diventa “anziano” e cambiano i servizi di riferimento, con trasferimenti spesso drammatici da una struttura all’altra. Colpa di un “sistema di accreditamento rigido e di un modello superato”. La legge per il Dopo di noi (e le iniziative delle regioni) provano a porre rimedio.
Disabili over 65, in Toscana si può scegliere di non andare nelle strutture per anziani
Una misura, spiegano dall’assessorato alle politiche sociali, che serve a mantenere le persone disabili nell’ambiente in cui sono vissute, sempre però entro i limiti dell’appropriatezza del percorso.
Un milione e mezzo di bambini soffre di patologie mentali. Ma nessuno se ne accorge
La malattia non viene diagnosticata. E l’accesso gratuito alle cure scientificamente sperimentate e adatte ai ragazzi, nel nostro Paese è possibile solo in pochissimi centri. Un esempio? Il reparto specializzato del Bambino Gesù, a Roma, ha solo otto posti letto. E dovrebbe servire tutto il centro-sud.
I Vigili del Fuoco a lezione di autismo
Una cinquantina di Vigili del Fuoco, provenienti da vari comandi del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, sono stati coinvolti in un incontro formativo promosso dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, per capire che cos’è l’autismo e come comportarsi nel caso in cui in una situazione di emergenza (incendi, esondazioni, terremoti o altro) il soccorritore si venga a trovare a contatto con una persona con autismo, che potrebbe mettere in atto comportamenti non collaborativi. Ci si augura che incontri analoghi possano tenersi anche in altri territori del nostro Paese.
I commessi con sindrome di Down che vendono frutta sotto lo stadio
Si chiama “Fuori di Zucca” il negozio che ha appena riaperto sotto il “Menti” di Vicenza: prodotti di stagione, locali e di qualità, così come il servizio. Un progetto di A.Gen.Do, premiata come Associazione dell’anno 2017 dal Csv provinciale.
Venti “biciclette degli abbracci” per ragazzi con autismo o altre disabilità
Sorta di tandem che si guida dal sellino posteriore, grazie a un lungo manubrio, “HUGBIKE®” è detto anche “bicicletta degli abbracci”, sia perché il passeggero seduto davanti è appunto “abbracciato” da chi conduce il mezzo, sia per la sua originaria visione inclusiva, in quanto i primi prototipi sono stati realizzati con il contributo di alcune persone con autismo. Ora la Fondazione Allianz UMANA MENTE, in collaborazione con la Fondazione Oltre il Labirinto – Per l’autismo di Treviso, ha aperto un bando per donare venti “HUGBIKE®” a ragazzi con autismo o con altre disabilità.
Pisa. Al via il progetto europeo Integrate: l’ascolto del paziente per una cura migliore
L’iniziativa, per cui sono stati stanziati 500 mila euro, prevede il coinvolgimento dei medici, dei pazienti e dei loro familiari attraverso sondaggi ed incontri che verteranno sull’identificazione dei bisogni e delle aspettative di cura.
Il centro Informare un’h promuove la lettura, l’adozione e l’applicazione di questo importante strumento, ed invita caldamente tutte e tutti a contribuire alla sua divulgazione:
Forum Europeo sulla Disabilità, Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea. Uno strumento per attivisti e politici, adottato a Budapest il 28-29 maggio 2011 dall’Assemblea Generale del Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) in seguito ad una proposta del Comitato delle Donne dell’EDF, approvato dalla Lobby Europea delle Donne, revisione realizzata alla luce della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con Disabilità, versione in lingua italiana approvata dal Forum Europeo sulla Disabilità, traduzione a cura di Simona Lancioni e Mara Ruele, Peccioli (PI), Informare un’h, 2017, p. 70, in formato pdf.
Un cordiale saluto e buona lettura
Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (PI)
Questa newsletter è un servizio offerto da Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) sezione di Pisa.
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Da gennaio 2018 il centro Informare un’h inizia una collaborazione con il Coordinamento DiPoi – Durante e dopo di noi (www.dipoi.it), ospitando nella propria newsletter le informazioni e le segnalazioni prodotte dagli enti aderenti al Coordinamento stesso.”
Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2018 da Simona