Giunge alla sua terza edizione il Disability Film Festival, una rassegna culturale pop incentrata sulla disabilità. Organizzata da Volonwrite, un’Associazione che da anni promuove progetti di comunicazione sociale e culturale che mettono in luce le potenzialità delle persone con disabilità, l’iniziativa si svolgerà dal 10 al 12 ottobre 2025 presso Off Topic, a Torino. Il proposito è quello di «trasformare i linguaggi espressivi, ed il cinema in particolare, in uno spazio di riflessione e confronto in cui ogni corpo diventa protagonista di una storia autentica: un “corpo rifrangente” capace di spezzare i preconcetti e illuminare la ricchezza della diversità», spiegano dall’organizzazione.

Giunge alla sua terza edizione il Disability Film Festival (DFF3), una rassegna culturale pop incentrata sulla disabilità. Organizzata da Volonwrite, un’Associazione che da anni promuove progetti di comunicazione sociale e culturale che mettono in luce le potenzialità delle persone con disabilità, l’iniziativa si svolgerà dal 10 al 12 ottobre 2025 presso Off Topic, a Torino. Il proposito è quello di «trasformare i linguaggi espressivi, ed il cinema in particolare, in uno spazio di riflessione e confronto in cui ogni corpo diventa protagonista di una storia autentica: un “corpo rifrangente” capace di spezzare i preconcetti e illuminare la ricchezza della diversità», spiegano dall’organizzazione, che ha deciso di dedicare questa edizione alla memoria del regista Mirko Locatelli e del cantautore Paolo Benvegnù, amici e fonte di ispirazione per la comunità del Festival.
Grande attenzione è stata riservata all’accessibilità. «Il Festival non è solo una rassegna di film: è un laboratorio partecipativo che prevede proiezioni, presentazioni, incontri, laboratori e momenti di confronto diretto tra registi, attori e pubblico – si legge nella nota di presentazione –. Ogni dettaglio è studiato per garantire piena accessibilità: dalla location priva di barriere architettoniche ai servizi di audiodescrizione, sottotitolazione e interpretariato in LIS [lingua dei segni italiana, N.d.R.], fino agli spazi pensati per persone neurodivergenti. Questi accorgimenti, ulteriormente sviluppati e aggiornati, permettono a chiunque di vivere un’esperienza culturale di alta qualità e di sentirsi parte integrante del dialogo sociale».
“Corpi Rifrangenti” è invece il tema scelto per l’edizione allo scopo di esprimere «l’idea che ogni persona, con le sue sfumature e peculiarità, contribuisce a riflettere e a rompere i canoni imposti da una società omologante». In tema che sarà sviluppato in prospettiva intersezionale, col proposito di contrastare le discriminazioni sulla base della disabilità, ma anche quelle connesse alle diverse identità di genere, all’orientamento sessuale e all’appartenenza etnica, e di valorizzare la valenza trasformativa della diversità stessa. Il programma completo, davvero ricco, è disponibile a questo link.
Perché partecipare al Festival? Perché farlo «significa investire in una cultura che dà spazio a tutte le voci. Ogni presenza sarà un piccolo mattoncino per abbattere le barriere, per creare occasioni di confronto e per affermare il diritto di ciascuno di esprimersi liberamente attraverso il cinema e l’arte – argomentano dall’organizzazione –. Insieme possiamo far sì che il Disability Film Festival diventi non solo un evento, ma un simbolo di cambiamento e una piattaforma per il dialogo, capace di promuovere una società più equa e solidale». (S.L.)
Ultimo aggiornamento il 2 Ottobre 2025 da Simona