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Buon compleanno Federazione Osservatorio182!

della Federazione Osservatorio182*

Costituitasi il 5 settembre 2024, la Federazione Osservatorio182 compie un anno di vita proprio in questi giorni. In occasione di questo primo traguardo la Federazione – a cui attualmente aderiscono 23 Associazioni operanti nel settore della disabilità – traccia un primo bilancio rivolgendo qualche domanda alla propria presidente, Evelina Chiocca.  «È stato un anno intenso, concreto, ricco di tante prospettive e altrettante sfide – osserva Chiocca –. In dodici mesi la Federazione Osservatorio182 ha dimostrato che un’alleanza tra realtà associative può fare la differenza, anche su scala nazionale, proprio perché radicata nelle realtà territoriali locali».

Particolare di una lavagna con alcuni gessetti colorati.

A un anno di distanza dalla costituzione della Federazione Osservatorio 182, quale bilancio possiamo trarre?
«È stato un anno intenso, concreto, ricco di tante prospettive e altrettante sfide.
In dodici mesi la Federazione Osservatorio182 ha dimostrato che un’alleanza tra realtà associative può fare la differenza, anche su scala nazionale, proprio perché radicata nelle realtà territoriali locali. Abbiamo costruito una rete di 23 Associazioni (altre se ne stanno aggiungendo proprio in questi giorni), distribuite su tutto il territorio, con ben 8 sedi regionali attive (altre sono in apertura), capaci di rispondere in modo tempestivo e competente alle richieste di famiglie e di docenti che si rivolgono a noi con estrema fiducia e stima.
Il nostro è un bilancio positivo. Grazie al nostro impegno, praticamente quotidiano, abbiamo garantito informazione, formazione e, soprattutto, tutela effettiva dei diritti, anche attraverso azioni legali che hanno avuto esiti concreti e misurabili».

Quali proposte e iniziative hanno caratterizzato questo primo anno di attività?
«Tre le direttrici principali
supporto legale a costo zero per le famiglie: nel solo anno scolastico 2024/25 abbiamo fornito consulenza a oltre 200 famiglie. In molti casi siamo riusciti a far ripristinare, anche solo con una diffida formale, ore di sostegno e assistenza specialistica negate. Dove necessario, siamo intervenuti anche giudizialmente. Tutto questo senza costi per le famiglie:
supporto formativo e informativo ai docenti: attraverso la mail, i contatti diretti e i gruppi Facebook abbiamo offerto aiuto e consulenza gratuite ai docenti, ai dirigenti scolastici, alle funzioni strumentali e anche a molti genitori, che ci hanno contattato, su questioni riguardanti il diritto allo studio, la didattica, etc.;
formazione e informazione: abbiamo promosso numerosi webinar, assemblee online e incontri formativi, destinati sia alle famiglie che al personale scolastico. La sezione FAQ del nostro sito è diventata un punto di riferimento costante per orientarsi tra norme, circolari e buone pratiche;
presidio politico e normativo: siamo stati tra i primi a denunciare la logica pericolosa delle tabelle C e C1 allegate al PEI [Piano Educativo Individualizzato, N.d.R.], con cui si vorrebbero quantificare le ore di sostegno su base rigida e standardizzata. Dopo aver ottenuto la sospensione dell’applicazione, oggi la nostra battaglia è per l’abrogazione definitiva di questi strumenti, che puntano a tagliare risorse, non a garantire diritti; allo stesso modo, ci opponiamo fermamente a qualsiasi tentativo di reintrodurre classi separate per gli alunni con disabilità».

Si parla spesso di inclusione, ma la cronaca racconta di una realtà ben diversa, a volte quasi disarmante. Famiglie e docenti spesso si rivolgono a voi per un aiuto, un supporto… Quali sono state le principali criticità che avete riscontrato?
«Le criticità sono tante, tante e ricorrenti, ma possiamo sintetizzarle in quattro grandi aree:
–  tagli mascherati da criteri tecnici: riduzione delle ore di sostegno, riduzione della frequenza (misura illogica), negazione dell’assistenza specialistica, uso distorto delle tabelle PEI. Tutto questo viene spesso presentato come “organizzazione razionale”, ma in realtà nasconde politiche di contenimento della spesa che scaricano il peso sulla pelle degli studenti e delle famiglie;
precarietà e discontinuità didattica: il continuo turnover degli insegnanti in generale e dei docenti incaricati su sostegno, in particolare (spesso non specializzati), mina la qualità dell’inclusione. L’alunno con disabilità non può essere trattato come un “caso”, ma come persona con un percorso educativo da costruire e da seguire nel tempo;
abbandono della corresponsabilità educativa: sempre più spesso vediamo una delegittimazione del ruolo del docente curricolare, con l’alunno “scaricato” completamente all’insegnante di sostegno. È un errore grave: l’inclusione è compito di tutti, non un servizio a parte;
la formazione del personale docente e del personale dirigente: la mancata conoscenza delle norme, delle modalità organizzative, di strategie e metodologie e, in generale, sulle questioni legate a garantire il diritto all’educazione e all’istruzione degli alunni con disabilità, produce situazioni talora al limite, rendendo non garantito il diritto che la Costituzione riconosce a tutti; la questione “formazione” del personale scolastico non è più rinviabile,
medicalizzazione dell’inclusione: troppa attenzione alla diagnosi, addirittura ad elementi non rilevanti, mentre si assiste a scarsa o troppo poca attenzione al progetto educativo, alla dimensione pedagogica, al “credo formativo”. Il rischio è trasformare il sostegno in una “terapia individuale” invece che in un’opportunità formativa.
La scuola non cura, educa.
E deve farlo rispettando i diritti e le potenzialità di ciascuno».

 

* Verosimilmente la denominazione fa riferimento al Decreto Interministeriale 182 del 2020, che ha introdotto il nuovo modello nazionale del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e le relative Linee Guida.

 

Per maggiori informazioni: osservatorio182.federazione@gmail.com

 

Vedi anche:

Federazione Osservatorio 182.

 

Ultimo aggiornamento il 8 Settembre 2025 da Simona