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Inclusive Design: una guida operativa per l’accessibilità digitale

“Inclusive Design. Guida per siti Web, app e prodotti digitali accessibili e a norma” (Apogeo, 2024) è il titolo di un’opera di Enrico Bisenzi. Si tratta di uno strumento operativo che illustra le linee guida per l’accessibilità dei contenuti web predisposte dal Consorzio Mondiale del Web per rendere siti e applicazioni accessibili a persone con disabilità visive, uditive, fisiche, vocali, cognitive, di linguaggio, di apprendimento e neurologiche. Occuparsi di questi temi non è facoltativo, giacché entro il 28 giugno 2025 tutte le aziende medio-grandi, pubbliche amministrazioni e privati, dovranno adeguarsi a questo standard.

La copertina del volume “Inclusive Design. Guida per siti web, app e prodotti digitali accessibili e a norma” di Enrico Bisenzi.

Inclusive Design. Guida per siti Web, app e prodotti digitali accessibili e a norma (Apogeo, 2024) è il titolo di un’opera di Enrico Bisenzi, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma che da oltre 20 anni si occupa di problematiche di accessibilità, usabilità, reperibilità e organizzazione dell’informazione digitale. Se si considera la mole di informazioni che viene veicolata attraverso il web, o comunque in formati digitali, risulta evidente quanto sia discriminatorio per moltissime persone con disabilità non attenersi agli standard di accessibilità digitale che sono stati elaborati dal World Wide Web Consortium (W3C, il Consorzio Mondiale del Web).

«In un mondo che tende verso una sempre maggiore inclusività il Web non fa eccezione – è scritto nella presentazione del volume –. Tra i vari standard e tecnologie disponibili, le linee guida per l’accessibilità dei contenuti web (Web Content Accessibility Guidelines – WCAG) definiscono come rendere siti e applicazioni accessibili a persone con disabilità visive, uditive, fisiche, vocali, cognitive, di linguaggio, di apprendimento e neurologiche».

Se possiamo affermare che nel tempo si è creata una cultura condivisa riguardo al tema dell’accessibilità di ambienti, spazi, servizi e luoghi fisici, persiste invece una generale inconsapevolezza riguardo alle barriere digitali, ed una costante sottovalutazione della portata discriminatoria delle stesse. Deve iniziare a passare il messaggio che occuparsene non è facoltativo: «nel 2023 le WCAG sono giunte alla versione 2.2 [esse sono disponibili in lingua italiana a questo link, N.d.R.] ed entro il 28 giugno 2025 tutte le aziende medio-grandi, pubbliche amministrazioni e privati, dovranno adeguarsi a questo standard», si legge ancora nella presentazione.

Il volume ha un taglio operativo, in esso «vengono descritte le linee guida e illustrate in maniera pratica le soluzioni tecniche da implementare per essere a norma con contenuti web, ma anche ebook e PDF. Si va dalle alternative testuali e audio ai layout adattabili, dai meccanismi di input all’utilizzo di colori e contrasti adeguati, dalle interazioni tramite gesti e movimenti ai marcatori ipertestuali inclusivi. Vengono inoltre presentati una serie di esempi in ambito creativo e multimediale realizzati da giovani inclusive designer».

Si tratta, insomma, di «una guida fondamentale per assicurare la piena comprensione e l’adeguamento alle WCAG 2.2 e garantire l’accessibilità delle interfacce digitali di oggi e di domani». (S.L.)

 

Estremi dell’opera:

Enrico Bisenzi, Inclusive Design. Guida per siti Web, app e prodotti digitali accessibili e a norma, Apogeo, 2024, 208 pagine, 28.50 euro, disponibile anche in E-book a 19.99 euro.

 

Ultimo aggiornamento il 13 Novembre 2024 da Simona