Sono giorni di vigilia per la COP 29, ossia la 29^ Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici o anche Conferenza degli Stati Parte della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), in programma a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre. E a quell’importante appuntamento sarà presente anche una delegazione del Forum Europeo sulla Disabilità, per sottolineare che le Nazioni Unite e i negoziatori sul clima non stanno facendo abbastanza per includere le persone con disabilità e tener conto delle loro preoccupazioni sul tema dei cambiamenti climatici.*
Sono giorni di vigilia per la COP 29, ossia la 29^ Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici o anche Conferenza degli Stati Parte della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), in programma a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre. E a quell’importante appuntamento sarà presente anche una delegazione dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, per sottolineare innanzitutto che le Nazioni Unite e i negoziatori sul clima non stanno facendo abbastanza per includere le persone con disabilità e tener conto delle loro preoccupazioni sul tema dei cambiamenti climatici.
In tal senso, la delegazione dell’EDF, che sarà guidata da Nadia Hadad, componente del Comitato Esecutivo, riprenderà quanto già evidenziato nel settembre scorso, anche sul portale «Superando.it», quando cioè il Forum, insieme all’IDA, l’Alleanza Internazionale sulla Disabilità e a numerose altre organizzazioni di persone con disabilità a livello globale ed europeo, aveva inviato la lettera intitolata Participation of persons with disabilities in climate negotiations (“Partecipazione delle persone con disabilità ai negoziati sul clima”, disponibile integralmente in inglese a questo link) a tutti i firmatari dell’Accordo di Parigi sulla neutralità climatica, protestando con forza per l’esclusione del movimento delle persone con disabilità dai negoziati sul clima delle Nazioni Unite, principalmente a causa di una serie di intoppi burocratici. Come si scriveva infatti nella missiva, «l’ONU sta vivendo al momento una fase di stallo, rispetto alla creazione di una rappresentanza ufficiale delle persone con disabilità, già esistente per altri gruppi, quali ad esempio le donne e i giovani. E questo sta indebolendo la capacità del movimento globale della disabilità di essere ascoltato, di partecipare in modo significativo e di vedere affrontate le proprie preoccupazioni». Il tutto portando a un vero e proprio paradosso, se è vero che sono proprio le persone con disabilità ad essere colpite in modo sproporzionato dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Altre questioni urgenti verranno poi esposte dall’EDF a Baku, tra cui, in generale, garantire che le politiche climatiche includano le persone con disabilità, evidenziando le barriere che esse devono affrontare e prevedendo soluzioni in linea con gli obblighi degli Stati ai sensi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Tutto ciò includendo in modo significativo le persone con disabilità attraverso le loro organizzazioni rappresentative e affrontando le loro problematiche nello sviluppo di strumenti quali adeguati contributi a livello nazionale e tra gli altri il Fondo per Perdite e Danni.
Più nello specifico, il Forum chiederà poi di garantire l’accessibilità di ogni iniziativa legata al clima, delle infrastrutture appositamente costruite, dei trasporti di massa, dei mezzi di sussistenza, dell’imprenditorialità e delle opportunità di lavoro nei settori legati al clima.
E da ultima, ma non certo ultima, la necessità di prestare particolare attenzione ai bisogni specifici delle donne con disabilità, dei giovani con disabilità, delle persone con disabilità appartenenti a gruppi sottorappresentati (persone con disabilità intellettive, psicosociali o con elevate esigenze di sostegno) e di quelle che fanno parte di altri gruppi minoritari, come le persone indigene con disabilità, le persone con disabilità razzializzate o le persone LGBTQ+ con disabilità.
Da segnalare, infine, che la delegazione dell’EDF organizzerà e parteciperà anche ad eventi collaterali dedicati all’azione climatica inclusiva e ai diritti umani, tra cui l’incontro sul tema Non c’è giustizia climatica senza spazio civico e partecipazione significativa, insieme a Human Rights Watch, Amnesty International e ad altre organizzazioni che difendono i diritti umani.
«È quasi incredibile – ha dichiarato Nadia Hadad – che dopo così tanti anni dobbiamo ancora lottare per essere ascoltati e perché i nostri problemi vengano presi in considerazione. Le Nazioni Unite e gli Stati Parte della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici devono assolvere agli obblighi derivanti dai trattati ratificati e prima di tutto istituire al proprio interno una rappresentanza ufficiale delle persone con disabilità». (Stefano Borgato)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: André Felix (andre.felix@edf-feph.org), cui scrivere in lingua inglese.
* Il presente testo è già stato pubblicato su «Superando.it», il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Vedi anche:
EDF – European Disability Forum.
Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Simona