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Un’iniziativa dell’OMS per incrementare l’accesso agli occhiali delle persone con disabilità visive

In questi giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta lanciando SPECS 2030, un progetto incentrato sulle disabilità visive finalizzato a supportare gli Stati nel raggiungimento dell’obiettivo globale di aumentare del 40% la percentuale di persone che potranno avere accesso ad occhiali adeguati. Queste le azioni coordinate previste: migliorare l’accesso ai servizi rifrattivi; sviluppare la capacità del personale di fornire servizi di rifrazione; migliorare l’istruzione della popolazione; ridurre il costo dei servizi relativi agli errori di rifrazione; e rafforzare la sorveglianza e la ricerca.

Un paio di occhiali poggiati su un pannello con lettere di verse dimensioni comunemente utilizzato per fare i test visivi (foto di Skyler Ewing, su Pexels).

In questi giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta lanciando SPECS 2030, un progetto incentrato sulle disabilità visive, finalizzato a supportare gli Stati nel raggiungimento dell’obiettivo globale di aumentare del 40% la percentuale di persone che potranno avere accesso ad occhiali adeguati. La presentazione dell’iniziativa si sta tenendo nell’incontro di due giorni (14-15 maggio) che si sta svolgendo a Ginevra, in Svizzera, e che coinvolge rappresentanti degli Stati membri, agenzie delle Nazioni Unite, esponenti del mondo accademico e delle Organizzazioni non governative.

«L’iniziativa SPECS 2030 segna una pietra miliare significativa nella lotta agli errori di rifrazione non corretti, comunemente noti come miopia o ipermetropia, che sono la principale causa di problemi alla vista sia nei bambini che negli adulti – ha affermato Bente Mikkelsen, direttore dell’OMS per le Malattie non trasmissibili, Riabilitazione e Disabilità –. A livello globale, si stima che solo circa un terzo delle persone con problemi di vista dovuti a errori di rifrazione abbiano accesso a un paio di occhiali che consentano loro di vedere bene».

L’iniziativa SPECS 2030 richiede un’azione coordinata su 5 pilastri strategici: migliorare l’accesso ai servizi rifrattivi; sviluppare la capacità del personale di fornire servizi di rifrazione; migliorare l’istruzione della popolazione; ridurre il costo dei servizi relativi agli errori di rifrazione; e rafforzare la sorveglianza e la ricerca.

L’iniziativa si concentrerà su 4 strategie chiave di coinvolgimento per supportare i Paesi e le parti interessate. Il lavoro normativo si basa sulle linee guida tecniche esistenti dell’OMS per la cura degli occhi e sullo sviluppo di risorse aggiuntive. Alla Rete Global SPECS è affidato il compito di fornire una piattaforma alle Organizzazioni interessate per promuovere azioni e azioni collettive e coordinate, condividere esperienze ed espandere la propria rete professionale. Verrà avviata un’interlocuzione nell’àmbito del settore privato con i pertinenti attori di questo settore, tra cui ad esempio le industrie ottica, farmaceutica e tecnologica, i fornitori di servizi del settore privato e le compagnie di assicurazione. Il coinvolgimento di regioni e Paesi accelererà i progressi e colmerà il divario tra gli impegni globali in materia di cura degli occhi e l’attuazione a livello nazionale. Sono inoltre previste interlocuzioni politiche guidate dall’OMS con i Governi, seminari a livello nazionale o attività di rafforzamento delle capacità e di sensibilizzazione.

«Ci impegniamo a rafforzare l’impegno con tutte le principali parti interessate e a unirci per un’azione coordinata e di sostegno – conclude Mikkelsen –. Per raggiungere questo obiettivo è stata istituita la Rete Global SPECS dell’OMS e le prime 32 Organizzazioni aderenti partecipano all’incontro». (S.L.)

 

Ultimo aggiornamento il 14 Maggio 2024 da Simona