Una nuova Delibera della Regione Toscana prevede l’istituzione di un percorso partecipativo sulla Vita Indipendente delle persone con grave disabilità finalizzato a garantire l’estensione del progetto a nuovi beneficiari, e a ridurre la variabilità, riscontrata a livello territoriale, nella valutazione e nella determinazione del contributo da assegnare.
Dopo tre anni di sperimentazione, e uno di “fase pilota”, il finanziamento dei progetti per la Vita Indipendente delle persone con grave disabilità è diventato un servizio stabile della Regione Toscana (gestito attraverso un “Atto di indirizzo” modificato con la Delibera della Giunta Regionale Toscana 68/2013, ed ancora in vigore). Nel periodo 2014 e 2015 la Regione ha finanziato con una somma di 9 milioni di euro annui l’erogazione del servizio, e ha provveduto al rinnovo automatico dei progetti in essere (qualora al momento della scadenza annuale dei progetti dei singoli fruitori sussistessero ancora i requisiti d’accesso al progetto stesso). Questo meccanismo di rinnovo automatico dei progetti attivati, senza che vi fosse un incremento della finanziamento annuale a copertura del servizio, ha determinato l’impossibilità di ampliare la platea dei beneficiari.
Una simile gestione del servizio suscita due tipi di riflessioni. La prima è che la Regione ha correttamente stabilito che debba essere garantita continuità assistenziale (art. 10, comma 2, lettera D della Legge Regionale 66/2008). Un concetto ribadito e ulteriormente specificato anche in una norma del 2011: “la Regione garantisce la continuità dei progetti di vita indipendente, revocabili solo nel caso di cessazione della condizione prevista per l’accesso al progetto.” (art. 108, comma 6, Legge Regionale n. 66/2011). Va opportunamente ricordato, infatti, che il principio fondante dei progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità è quello di consentire a queste persone di autodeterminarsi, e di costruirsi spazi di autonomia dalla famiglia attraverso l’assunzione di uno o più assistenti personali. Finanziare un progetto di questo tipo e poi ridurre o negare il finanziamento negli anni successivi sarebbe incompatibile con qualsiasi istanza di emancipazione delle persone con disabilità. La seconda riflessione riguarda il principio di uguaglianza garantito costituzionalmente: non aver previsto un incremento progressivo del fondo dedicato non premette a nuovi soggetti (che pure avrebbero tutti i requisiti richiesti) di accedere al servizio determinando un trattamento diseguale tra soggetti in condizioni simili. Il principio di uguaglianza è stato disatteso anche a livello territoriale in ragione delle rilevanti differenze nelle modalità applicative poste in essere nelle singole Zone Distretto nella valutazione e determinazione del contributo da assegnare.
Con la Delibera della Giunta Regionale Toscana 991/2015 (approvata il 19 ottobre scorso) ha confermato lo stanziamento complessivo di 9 milioni di euro per il fondo dedicato alla Vita Indipendente per il 2016 (demandando ad un successivo atto l’assegnazione della somma alle singole Zone Distretto), ma contestualmente ha anche predisposto “l’attivazione di un Tavolo di lavoro a cui saranno chiamati a partecipare anche i referenti delle associazioni rappresentative del mondo della disabilità, che avrà l’obiettivo di individuare i criteri necessari ed utili ai fini di garantire l’estensione del progetto attraverso una semplificazione ed appropriata gestione delle progettualità a livello territoriale nell’ottica di garantire una maggiore equità attraverso la riduzione della variabilità nella valutazione e determinazione del contributo da assegnare, nonché ampliare la platea dei beneficiari permettendo la copertura di un maggior numero di contributi” (grassetti nostri).
Il termine utile, individuato dalla Giunta Regionale Toscana per presentare, previo percorso partecipativo, una proposta di sintesi in tempo utile per procedere all’approvazione delle modifiche all’“Atto di indirizzo per la predisposizione dei progetti di vita indipendente attivati mediante l’assunzione di assistente/i personale/i” (ancora in vigore), è il 30 novembre 2015. Non manca molto. Attendiamo con fiducia di vederese le garanzie ed i propositi enunciati nell’ultima Delibera troveranno riscontro dell’“Atto di indirizzo” per la predisposizione dei progetti di vita indipendente che la Giunta si è impegnata ad approvare in sostituzione del precedente (sopra richiamato).
Simona Lancioni
(responsabile di Informare un’h – Peccioli)
Normativa di riferimento
Delibera della Giunta Regionale Toscana 991/2015, “Vita indipendente: attivazione di un percorso partecipativo finalizzato a garantire l’estensione del progetto e contestuale prenotazione risorse finanziarie annualità 2016.”
Delibera della Giunta Regionale Toscana 68/2013, “Vita Indipendente: modifiche all’“Atto di indirizzo per la predisposizione dei Progetti di Vita Indipendente attivati mediante l’assunzione di assistente/i personale/i” e assegnazione e prenotazione risorse finanziarie annualità 2013.”
Legge Regionale n. 66/2011, “Legge finanziaria per l’anno 2012.”
Legge Regionale 66/2008, “Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza.”
Ultimo aggiornamento: 26 novembre 2015
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2015 da Simona