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ALIBES chiede chiarimenti in merito all’ultimo Rapporto sulla salute mentale

Non si può conoscere l’effettivo funzionamento dei servizi per la salute mentale, né proporre interventi centrati sulle reali esigenze dell’utenza e sul rispetto dei diritti umani, se i dati raccolti ed elaborati su tali servizi dalle fonti ufficiali non vengono divulgati con modalità adeguate ad assolvere a tali finalità. È questa la considerazione da cui è scaturita la richiesta di chiarimenti sull’ultimo Rapporto sulla salute mentale rivolta da ALIBES (Alleanza per la LIbertà di scelta e il Bene-Essere psicoSociale) al Ministero della Salute ed alla SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica). Pubblichiamo di seguito la lettera aperta predisposta dall’Alleanza.

Alcune persone ritratte dall’alto, sedute intorno ad una scrivania, mentre esaminano grafici e diagrammi (foto di Mikael Blomkvist su Pexels).

ALIBES (Alleanza per la LIbertà di scelta e il Bene-Essere psicoSociale) è un organismo che riunisce numerose realtà organizzate*, operanti a livello nazionale e locale, costituitosi il 16 marzo 2023. Tra i suoi scopi vi sono, tra gli altri, quelli di contrastare gli abusi perpetrati nell’àmbito della “salute mentale” nei confronti delle persone che vivono un disagio psicosociale, e di promuovere l’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009). Nello svolgimento delle proprie attività ALIBES ha preso in esame il “Rapporto salute mentale. Analisi dei dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM). Anno 2021”, pubblicato nel 2022 a cura del Ministero della Salute, individuando in esso alcuni elementi rispetto ai quali avverte una necessità di chiarimenti.

  • Il numero delle strutture indicate nel Rapporto comprende anche le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS), nonché le strutture in cui viene espiata la misura di sicurezza della libertà vigilata, ed i relativi utenti?
  • In tale conteggio è compreso il numero di tutte le strutture private che operano nel settore psichiatrico ed erogano servizi residenziali e semiresidenziali?

In merito ai trattamenti sanitari obbligatori (TSO), rileviamo, come evidenziato dallo stesso Ministero (vedasi il documento di sintesi del Tavolo tecnico salute mentale di maggio 2021), che la scelta di utilizzare le schede di dimissione ospedaliera (SDO) quale fonte di rilevazione degli stessi, porti a sottostimarne il numero, e sia suscettibile di produrre errori sistematici nella descrizione del fenomeno.

  • Qual è il numero dei TSO effettivamente eseguiti durante la degenza, sebbene non nella fase finale della stessa, e che dunque non figurano nelle SDO?
  • Quanti TSO vengono trasformati in trattamenti sanitari volontari (TSV) e viceversa?
  • Nel conteggio sono compresi i TSO extra ospedalieri? È possibile avere il dato disaggregato degli stessi?
  • Qual è il numero delle contenzioni meccaniche attuate nelle differenti strutture psichiatriche disaggregate per tipologia di struttura?

Considerando che nel 2016 il Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità ha espresso preoccupazione per la mancanza, nel nostro Paese, di dati sui trattamenti sanitari somministrati senza il consenso libero e informato della persona con disabilità (Osservazioni Conclusive al primo Rapporto dell’Italia sull’applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, punto 63), chiediamo:

  • Qual è il numero dei “TSV” autorizzati da terzi (familiari, caregiver, amministratori di sostegno, curatori, tutori)?

Per quanto riguarda gli utenti minori, altro aspetto di grande rilevanza, constatiamo che nel Rapporto di codesto Ministero non sono presenti i dati relativi. Pertanto chiediamo:

  • Qual è il numero di quelli presi in carico dalle neuropsichiatrie infantili?
  • Qual è il numero di coloro ai quali vengono prescritti psicofarmaci?

Rispetto alla categoria degli antipsicotici chiediamo:

  • Qual è la percentuale di quelli somministrati per via orale e di quelli a lento rilascio (LAI-Depot)?

Infine, per quanto riguarda il gradimento degli utenti rispetto ai servizi territoriali offerti, notiamo che nel Rapporto del Ministero non se ne fa menzione:

  • Sono disponibili i dati relativi a questo aspetto fondamentale?
  • Qualora non fossero disponibili, è possibile che vengano rilevati da qui in avanti?

 

Contattiinfoalibes@gmail.com

 

* Hanno aderito ad ALIBES i seguenti Enti:

Associazione Michele Baù – Angeli con le ali
Associazione Radicale Diritti alla Follia
Associazione Diritti senza Barriere
Associazione AMA Linea di Sconfine  OdV
Movimento Psicospirituale
Associazione Code per Curiosi
Associazione Keep on
Associazione Professione in Famiglia
Associazione Spazio Disponibile
Associazione superstiti e vittime della psichiatria
Associazione UHRTA (United Human Rights Trieste Association)
Centro di Relazioni Umane
Centro Informare un’H
Centro per l’alternativa alla psichiatria Francesco Lorusso
Centro Poiesis
Circolo Chico Mendez
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU)
Cooperativa Incontrocorrente
ENIL Italia (European Network on Independent Living)
ENIL Lombardia (European Network on Independent Living)
Istituto Sales
Mad in Italy portale di informazione scientifica
Poiesisolidale

 

Vedi anche:

Benvenuta ALIBES, l’Alleanza per la LIbertà di Scelta e il Bene-Essere psicoSociale, «Informare un’h», 16 marzo 2023.

 

Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2023 da Simona