«Il modello italiano di inclusione scolastica dei bambini con disabilità è tra i più avanzati al mondo, ma l’attuazione lascia a desiderare»: lo si legge tra l’altro nel tredicesimo Atlante dell’Infanzia di Save The Children, prezioso e ampio documento che fotografa in particolare lo stato di salute di bambini, bambine e adolescenti a seguito della pandemia, caratterizzato da un filo rosso continuo, ovvero che le bambine, i bambini e gli adolescenti colpiti dalle disuguaglianze socioeconomiche, educative e territoriali ne subiscono l’impatto anche sulla salute e il benessere psicofisico.*
«Nel caso dei bambini con disabilità o limitazioni funzionali, il modello italiano di inclusione scolastica è tra i più avanzati al mondo, ma l’attuazione lascia a desiderare»: è quanto si legge tra l’altro nel tredicesimo Atlante dell’Infanzia di Save The Children, presentato a Roma (se ne legga al seguente link), che fotografa in particolare lo stato di salute di bambini, bambine e adolescenti a seguito della pandemia. «In media – si legge ancora, sempre a proposito della scuola – solo il 32% delle scuole è privo di barriere per alunni con disabilità motoria, si supera appena il 40% nelle due regioni più organizzate (Lombardia e Marche), ma si scende al 23% in Regioni come la Campania e la Liguria. Solo una scuola su 100, invece, è dotata di ausili per l’accessibilità degli alunni con cecità o ipovedenti». E ancora: «Nell’anno scolastico 2020/21 le alunne e gli alunni con disabilità nel sistema scolastico pubblico erano più di 268.000, il 3,6% di tutti gli studenti, ma gli insegnanti di sostegno erano 152.000 circa e un terzo non aveva una formazione specifica, il 20% era stato assegnato in ritardo».
Caratterizzato da un filo rosso continuo che percorre tutti i dati prodotti, ossia che «le bambine, i bambini e gli adolescenti colpiti dalle disuguaglianze socioeconomiche, educative e territoriali ne subiscono l’impatto anche sulla salute e il benessere psicofisico», l’Atlante presenta quest’anno anche un’importante novità. Il dialogo con chi lo consulta, infatti, non si interromperà, ma proseguirà in un nuovo Data hub di Save the Children (a questo link), uno spazio virtuale aperto a tutti che sarà dedicato alla raccolta e alla diffusione costante di informazioni, dati, analisi e ricerche su infanzia e adolescenza, in Italia e nel mondo. «Uno spazio – spiegano dall’organizzazione – che verrà alimentato progressivamente e con continuità, grazie alla collaborazione generosa delle principali istituzioni di ricerca, da università, centri studi e fondazioni, una rete che si vuole arricchire ulteriormente di tanti altri attori, uniti nell’interesse comune di promuovere e tutelare bambine, bambini e adolescenti, nel nostro Paese come nel resto del mondo». (Stefano Borgato)
A questo link è disponibile un’ampia sintesi del tredicesimo Atlante dell’Infanzia di Save The Children. Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: ufficiostampa@savethechildren.org.
* Il presente testo è già stato pubblicato su «Superando.it», il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
Vedi anche:
Ultimo aggiornamento il 17 Novembre 2022 da Simona