È appena uscito per i tipi di DrawUp, “Vita a colori. Pensieri e poesia” di Laura Bonanni. Abbiamo già avuto modo di conoscerla, Bonanni, una psicoterapeuta ed una persona con albinismo, abbiamo detto di lei, come se queste definizioni potessero descriverla. Ma non era questo il “centro” della narrazione. Il “centro” dei nostri “incontri”, come della sua pubblicazione, sono le poesie.
«Per fortuna ci sono le poetesse che ti portano a “rallentare” dopo una giornata passata a correre». Lo penso mentre leggo “Vita a colori. Pensieri e poesia” di Laura Bonanni (Edizioni DrawUp, 2022). Abbiamo già avuto modo di conoscerla, Bonanni, una psicoterapeuta ed una persona con albinismo, abbiamo detto di lei, come se queste definizioni potessero descriverla. Ma non era questo il “centro” della narrazione. Il “centro” erano le sue poesie in romanesco. “Chiari e vari”, “Risorsa limitata” (che trovate a questo link), e “Chi si ferma è perduto” (disponibile a quest’altro link). “Vita colori” raccoglie una sessantina di componimenti poetici scritti nell’arco di trent’anni di vita, non sono tutti in romanesco, anche se, a parere di chi scrive, in romanesco Bonanni dà il meglio di sé. Il testo è articolato in quattro aree: il “rapporto con se stessi”, le “relazioni con gli altri”, il “rapporto con il trascendente”, ed il “rapporto con l’umorismo”. Dicono che le poesie non si spiegano, si sentono. Quelle di Bonanni, oltre a farti sentire, ti guardano dentro, e sebbene non tutto combaci, perché ognuno e ognuna ha la sua storia ed il suo percorso, la sua modalità introspettiva intercetta domande familiari, interrogativi già frequentati, luoghi consueti. Alla fine del libro, tra un pensiero e una risata, è difficile stabilire se ha prevalso il sentire poetico o il sentire psicanalitico. E probabilmente non c’è nemmeno un vero interesse a stabilirlo. Se qualcosa ti piace e ti fa stare bene, scoprirne il nome, o dargliene uno, sono l’ultima delle tue preoccupazioni. Il sentire basta a se stesso. Volendo dare un piccolo assaggio del testo, ho scelto “La speranza”, che trascrivo sotto, con l’augurio che diventiamo tutti e tutte bravi contadini. (Simona Lancioni)
La speranza
di Laura Bonanni
Nun smette’ mai de coltiva’ ‘na pianta che ha rami incerti e foglie piccoline…
Nun smette’ mai de daie luce, aria e de innaffialla, anche se pare morta e un po’ appassita…
Nun smette’ mai de sistemalla bene, tutta acchittata e posta in bella vista…
Nun smette mai de seminare un seme che pare cosa inutile e nun conviene.
Dentro stò tempo un poco disgraziato, abbiamo tante cose congelate, che attendono però d’esse gustate!
‘Na cosa sola, mo, ce appartiene per intera ed è ‘na cosa piccola, ma vera.
È la SPERANZA che va coltivata, che è come ‘na donna non notata.
LEI, nun si acchitta e non si adorna, non vole sta’ in vetrina e nun schiamazza, non ama raccontasse a gruppi e a masse, ma nun per questo cià meno valore…
Fattela amica, passace le ore, perché con lei avrai consolazione!
E allora, guardala bene, dritta in faccia, perché ora è più vicina: è nel tuo core!
(Marzo 2021)
Vedi anche:
Laura Bonanni, Vita a colori. Pensieri e poesia, collana Dimensioni, Edizioni DrawUp, 2022, 144 pagine, 12.00 euro.
Il sito personale di Laura Bonanni.
Laura Bonanni, …siamo tutti umani e il limite ce sta’!, «Informare un’h», 18 giugno 2021.
Laura Bonanni, Chi si ferma è perduto, «Informare un’h», 9 novembre 2021.
Ultimo aggiornamento il 25 Marzo 2022 da Simona