Nella giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che si celebra oggi, 17 maggio, il Forum Europeo sulla Disabilità richiama l’attenzione sul fatto che le persone LGBTI+ con disabilità sono state colpite in modo sproporzionato dalla pandemia di Covid-19 e chiede maggiore sostegno per loro.
Nella giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che si celebra oggi, 17 maggio, il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) richiama l’attenzione sul fatto che le persone LGBTI+ con disabilità (Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender, Intersessuali con disabilità) sono state colpite in modo sproporzionato dalla pandemia di Covid-19 e chiede maggiore sostegno per loro.
Sin dall’inizio della pandemia le organizzazioni ILGA-Europe and Transgender Europe (TGEU) hanno segnalato che la comunità LGBTI+ è e continuerà ad essere colpita in modo sproporzionato dal Covid-19.
Le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali subiscono l’impatto negativo del virus stesso, del sistema sanitario e degli operatori sanitari. Quando accedono all’assistenza sanitaria, affrontano barriere che sono aumentate durante la crisi. Questo impatto è sentito in modo più grave da una popolazione, come quella LGBTI+, già esposta a maggiore emarginazione.
In tempi di crisi sanitaria e razionamento delle cure, le persone LGBTI +, e in particolare le persone trans con disabilità, sono specificamente prese di mira dalle politiche di triage (negli ospedali, la scelta, tra più pazienti, di quelli maggiormente bisognosi di cure). Vengono negate loro cure salvavita e incontrano difficoltà nel ricevere sostegno per la disabilità, problemi che vanno a sommarsi alle già grandi lotte che le comunità trans devono affrontare per l’accesso all’assistenza sanitaria generale e trans-correlata. I tagli nell’erogazione dell’assistenza combinati con la discriminazione che la maggior parte delle persone trans devono affrontare mentre cercano di accedere all’assistenza sanitaria ha un grave impatto sulla loro salute e sul loro benessere. Ad esempio, le persone trans con disabilità potrebbero aver incontrato difficoltà nel ricevere supporto per la disabilità e le cure trans-correlate, come la fornitura degli ormoni necessari alla transizione di genere e le aggiornamento delle prescrizioni.
Il fatto che le procedure mediche e chirurgiche necessarie alla transizione di genere siano state sospese a tempo indeterminato potrebbe anche avere avuto un grave impatto sulla salute e sul benessere delle persone trans. Inoltre, le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans hanno subito un aumento della violenza domestica. Il lockdown ha condannato le persone LGBT+ a vivere in stretta vicinanza con parenti a volte omofobici o transfobici. Le persone LGBT+ con disabilità erano a maggior rischio di affrontare violenze sia omofobiche/transfobiche che specifiche per disabilità. Le persone LGBT+ che non hanno ancora informato le loro famiglie del loro orientamento sessuale o della propria identità di genere potrebbero aver avuto problemi di salute mentale durante il periodo di confinamento. (S.L.)
Vedi anche:
EDF – European Disability Forum.
I diritti escono dall’armadio. Kit informativo rivolto a persone con disabilità LGBTQ+, famiglie, associazioni, operatrici e operatori di settore, strumento prodotto dalla FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.
Ultimo aggiornamento il 17 Maggio 2021 da Simona